Omicidio Villapiana. Al momento nessun indagato
"Al momento resta contro ignoti e quindi non c'è alcun indagato. Questo, però, non esclude che possa esserci nel futuro, anche prossimo". Lo dichiara all'Agi il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, che coordina l'inchiesta che cerca di fare luce sul dramma di venerdì sera a Villapiana, durante il quale sono stati uccisi a colpi di fucile Vincenzo Genovese e sua figlia Rosa, 67 e 27 anni, mentre è stata ferita in maniera non grave al fianco la moglie di Genovese e mamma di Rosa, Domenica Rugiano, 54 anni. La precisazione del magistrato tiene per il momento lontano dai sospetti proprio la signora Rugiano, che resta ricoverata sotto drenaggio e piantonata nell'ospedale di Rossano, dove è stata ricoverata già venerdì notte, venendo poi anche sottoposta a un intervento chirurgico per ridurre le conseguenze della ferita. Durante quei primi momenti la donna ha ricostruito quanto successo, ma lo ha fatto in maniera confusa, continuando a ripetere ossessivamente "setta, setta, setta" e parlando d'un misterioso uomo che avrebbe prima sparato contro il marito che si trovava in giardino e la figlia che era in casa, aprendo poi il fuoco contro di lei. Il procuratore Giacomantonio ha confermato che al momento il "racconto confuso" della signora Rugiano è l'unico in mano agli inquirenti, i quali però hanno sentito altri parenti e amici della famiglia, della quale fa parte anche un'altra figlia dei Genovese, la quale però è sposata e quindi vive in un'altra abitazione. Il capo della procura di Castrovillari ha aggiunto che dai primi riscontri, e dai racconti raccolti, emerge l'immagine d'un clima un po' teso nella famiglia protagonista del dramma. Per quanto riguarda la dinamica del duplice omicidio, ha insistito il procuratore, bisognerà aspettare gli accertamenti tecnici affidati a una serie di periti oltre che ai Ris di Messina.
Questi risultati saranno importanti, tra l'altro, per l'eventuale iscrizione nel registro degli indagati di qualche sospettato. A esempio, sarà fondamentale capire di chi sono le impronte digitali e le tracce di sangue riscontrate sul grilletto e altre parti del fucile Franchi calibro 12, che Vincenzo Genovese deteneva legalmente, e che sembra essere l'arma usata per il duplice omicidio e il ferimento della signora Rugiano. "Al momento - ha spiegato Giacomantonio - non ci sono elementi per ritenere sia stata usata un'altra arma". Il fucile è stato ritrovato in un corridoio dell'abitazione a un piano, ai bordi della Provinciale che corre tra Villapiana Scalo e il centro storico, nella quale i tre protagonisti del dramma vivevano. E nei quali tutti e tre, due morti e la cinquantaquattrenne ancora in vita ma ferita e sdraiata sul letto, sono stati trovati venerdì sera attorno alle 19 da un passante in carca di asparagi attirato dall'abbaiare continuo d'un cane, anche se il duplice omicidio sarebbe stato consumato attorno alle 10 del mattino. Intanto ieri nell'obitorio di Castrovillari il primario di Anatomia patologica dell'ospedale cittadino, Walter Caruso, ha effettuato l'autopsia sui due cadaveri. L'esame ha confermato quanto emerso già nei primi momenti. Cioè, sia Vincenzo Genovese che la figlia Rosa sono stati uccisi da due colpi di fucile caricato con cartucce di piccolo calibro: l'uomo, uno al petto sparato a bruciapelo, probabilmente con l'arma poggiata sulla carne, e il secondo sotto l'ascella sinistra. La ragazza, uno alla gamba destra che le ha reciso l'arteria femorale portandola alla morte per dissanguamento, e la seconda alla schiena probabilmente mentre provava a scappare. Oggi pomeriggio alle 16, intanto, si svolgeranno i funerali in una cittadina, Villapiana, ancora sconvolta e incredula di tanto orrore.