Provincia di Cosenza, Giudiceandrea su riforma mercato del lavoro
In merito al disegno di legge A.S. 3249 “Disposizioni in materia di riforma del Mercato del Lavoro in una prospettiva di crescita”, interviene l’assessore della Provincia di Cosenza al Mercato del Lavoro e Formazione Professionale, Giuseppe Giudiceandrea, il quale, in riferimento all'audizione dell'UPI in Commissione Lavoro al Senato, ribadisce quanto sostenuto già dall’organismo, e cioè che alle Province, nel nuovo disegno di legge, è necessario "confermare le competenze in materia di lavoro", in quanto istituzioni vicine al cittadino e quelle che meglio di tutte le altre "riescono ad intercettare i bisogni del mercato del lavoro".
Questo, grazie ai Centri per l'Impiego, indispensabili, tra l'altro, per il compito che rivestono nell’erogare i servizi per l’occupazione, l’orientamento e il collocamento.
"La Provincia - aggiunge Giudicendrea - non è un ingombro ma un ente indispensabile proprio per la sua capacità di avvicinarsi al cittadino, alle imprese, alle scuole e agli istituti di formazione. Il ruolo di quest’Ente, come già rimarcato fortemente dai rappresentanti dell'UPI - e in particolare del Settore Mercato del Lavoro, non è limitato solo alla gestione dell’incrocio domanda/offerta ma è articolato in diverse problematiche tutte collegate alle politiche di welfare".
"Sono d’accordo con l'UPI - continua l’assessore provinciale- anche laddove è sostenuto che la riforma dei servizi per l’impiego debba essere fortemente connessa alla riforma degli ammortizzatori sociali impostata dal DDL e che i Cpi, a livello provinciale, dovrebbero, a nostro avviso, intervenire sui tavoli di crisi locali per contribuire, attraverso le misure di politica attiva ed i servizi per l’impiego, alla soluzione delle stesse a favore dei lavoratori, delle attività produttive e dei territori in esse collocate”.
E, proprio in riferimento alla questione "ammortizzatori", Giudiceandrea solidarizza con la Cgil che, nei giorni scorsi, ha abbandonato il tavolo presso l’Assessorato regionale durante la discussione sugli ammortizzatori sociali, affermando:
"In un momento così particolare e così delicatamente precario, non si possono ridurre i mesi da otto a sei, in quanto la crisi morde e le tutele per i lavoratori rischiano di diminuire. E' nostro compito e dovere morale stare a fianco di queste persone in difficoltà con atti concreti che vadano verso la loro direzione”.
In merito, infine, al paventato recupero da parte della Regione delle funzioni sulla gestione degli ammortizzatori sociali della mobilità in deroga, sostiene l’assessore di Sel: “Siamo radicalmente contrari a tutto questo perché la Provincia di Cosenza, ad esempio, sta costantemente dimostrando che il decentramento di tali funzioni ha garantito la spesa di ogni risorsa nei termini previsti, portando persino gli organismi regionali a complimentarsi con gli uffici e l'amministrazione per il lavoro fin ad ora realizzato”.