Gdf Cosenza sequestra beni per 200 mila euro, coinvolte 12 persone
Il sequestro di immobili e di disponibilità bancarie per l’equivalente di 200.000 € è stato eseguito dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Cosenza su disposizione del G.I.P. del tribunale di Rossano nei confronti di due coniugi imprenditori della città jonica, titolari della ditta “Antica Fattoria Malvitano” operante nel settore turistico-alberghiero. Ai due, uno dei quali destinatario della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla p.g., viene contestato il reato di truffa aggravata in relazione al percepimento di fondi ex lege 488/92 per due progetti di investimento per la realizzazione di due nuovi impianti: l' “Hotel San Nilo” e l’agriturismo “Antica Fattoria Malvitano”, per circa 110.000,00 euro per spese ammesse pari a circa 700.000,00 euro.
Le attività investigative di polizia economica e finanziaria portate a termine dalle fiamme gialle hanno permesso di accertare come i coniugi imprenditori, per ottenere l’erogazione dell’agevolazione in parola, con artifici e raggiri hanno utilizzato referenze bancarie rilasciate da due funzionari di un istituto di credito operante in provincia di Cosenza, attestanti credenziali finanziarie e bancarie di fatto inesistenti, così da indurre in errore la banca concessionaria incaricata dell’istruttoria dal ministero. Inoltre, al fine di ottenere l’erogazione della seconda quota dell’agevolazione, per circa 110.000,00 euro, agevolazione non percepita per effetto delle indagini di polizia giudiziaria, gli indagati hanno continuato a porre in essere condotte artificiose e di raggiro mediante la creazione ed allegazione di fatture per operazioni inesistenti, di false autocertificazioni (addirittura attestando falsamente il decesso di uno dei fornitori), documenti rilasciati dagli stessi e da alcuni fornitori per complessivi euro 700.000,00 con riguardo sia alla fornitura/prestazione che al pagamento delle fatture, nonché di apporti fittizi di capitali grazie anche alla complicità di un funzionario di banca.
Hanno inoltre, ottenuto un rimborso iva pari ad euro 85.966,00 a seguito di falsa indicazione nella richiesta dell’esistenza del credito iva pur non avendo in quell’anno adempiuto ai prescritti obblighi di dichiarazione fiscale, ciò con la complicità del responsabile team pro-tempore dei rimborsi iva dell’ufficio di Rossano dell’agenzia delle entrate che ha omesso di effettuare i prescritti controlli.
Le indagini fin qui eseguite vedono coinvolti complessivamente 12 soggetti per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.