Vertenza Euronics, il Pd a finco dei lavoratori

Cosenza Politica

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Pd di San Marco Argentano sulla vertenza dei lavoratori Euronics

"Preso atto degli ultimi negativi sviluppi della vicenda che riguarda la prospettata chiusura del Centro Euronics di San Marco Argentano e il conseguente rischio di licenziamento a danno dei lavoratori della struttura, il PD di San Marco Argentano sente il dovere umano e politico di esprimere la massima solidarietà, vicinanza e sostegno verso i lavoratori penalizzati da illogiche scelte commerciali, a loro volta frutto di negative scelte politiche prese alcuni anni addietro. La triste vicenda che si sta consumando nella nostra zona industriale apre molteplici scenari di critica e contestazione a carico dei responsabili di scelte dannose in primis per i lavoratori ingiustamente penalizzati, e poi anche per tutta la cittadinanza e l'intera economia del nostro bistrattato comprensorio. Si capisce la crisi, il calo dei consumi e la costrizione dei mercati, ma quello che non si può comprendere e accettare è la facilità con cui qualcuno decida di lasciare per strada un gruppo di lavoratori capaci e professionali disinteressandosi delle tremende conseguenze economiche e umane di tale scelta.

Com'è possibile che non si rifletta a fondo analizzando ogni possibile soluzione prima di distruggere economia e sogni di famiglie intere? Possibile che azienda talmente ampie, imprenditori capaci, e strutture di mercato ben articolate non siano in grado di prevedere l'assorbimento di personale attraverso altre forme di reimpiego creando nuovi progetti e investimenti? Possibile che come al solito le conseguenze peggiori in tali vicende debbono ricadere sempre sull'anello più debole della catena economica ovvero i lavoratori e le loro famiglie vittime incolpevoli ed impotenti rispetto a decisioni incomprensibili? Non vogliamo e possiamo addentrarci negli aspetti tecnici e specifici della vicenda, bensì quale forza politica operativa sul territorio abbiamo l'obbligo di esprimere dissenso e disappunto verso scelte aziendali a danno dei lavoratori, sostegno e solidarietà a questi ultimi per la lotta che portano avanti in difesa dei loro diritti, nonché ai sindacati coinvolti nella vicenda affinché riescano con gli strumenti a loro disposizione a trovare la migliore soluzione possibile che garantisca i lavoratori e le loro legittime aspettative. Questa nuova triste esperienza, poi, ci stimola anche amare considerazioni di più ampio respiro sulle illogiche scelte politiche che negli scorsi anni hanno guidato lo sviluppo locale. Ci siamo spesso chiesti, e ci chiediamo tuttora quale progetto e quale idea di sviluppo si sia voluta realizzare nella nostra zona industriale? Perché si è scelto di mortificare la nostra chiara vocazione agricola e artigianale favorendo piuttosto lo sviluppo di attività commerciali troppo volatili e scarsamente produttive di vera e solida economia di base? Perché non puntare sulle indiscusse e notevoli risorse locali come storia, cultura, ambiente e natura? Certo il commercio spesso garantisce immediati posti di lavoro (...ovvero voti e consensi...) altrimenti difficilmente ottenibili, ma quale futuro e quale progresso viene garantito a questi lavoratori se tutto il sistema non si muove in modo sinergico e coordinato nel solco di una più ampia e valida idea di sviluppo? Quale speranza di ricchezza possono avere le generazioni di oggi se si continua a non investire sulle nostre potenzialità locali? Probabilmente questi dubbi non sono sorti prima, o forse (...peggio ancora!!...) pur riflettendoci sopra si è preferito non curarsi di ci approfittando della facile ma ò debole economia del commercio e preoccupandosi solo di come meglio distribuire facili ma deboli posti di lavori?

Qualcuno potrà obiettare che queste sono solo chiacchiere e in realtà questi lavoratori, oggi ingiustamente mortificati, dovrebbero solo ringraziare per aver avuto un opportunità di guadagno ed un po' di pane per la loro famiglia. Ma queste sono solo obiezioni prive di contenuti, basate su un'idea miope e superficiale del futuro, che oggi mostra tutti i suoi vizi ed i suoi limiti. È il momento, dunque, di prendere atto degli errori passati, riconoscere i responsabili degli stessi, far tesoro di quanto accade oggi e proiettarsi finalmente verso il futuro. Oggi Euronics, ieri Dolce Forno, e domani? Ferme restando le indubbie positività offerte da una zona commerciale attiva, oggi c'è bisogno come non mai di nuove idee di sviluppo fondate sulle nostre peculiarità (agricoltura, artigianato, turismo e cultura) per farle diventare i punti di forza dell'economia locale. Così come c'è bisogno di una politica che non solo sia in grado di risolvere situazioni drammatiche come quella odierna, ma sopratutto si faccia carico di raccogliere e realizzare un nuovo progetto di sviluppo locale. Per evitare che il domani sia peggiore di oggi, e scongiurare altre vicende simili, c'è bisogno di nuova economia e nuova politica che faccia meno chiacchiere e più fatti, e sia capace di progettare al meglio un futuro radioso per le nuove generazioni senza l'approssimazione e la superficialità che ha guidato le scelte degli anni passati. A questa sfida il PD non può che rispondere presente e partecipare con il proprio bagaglio di idee e proposte."