L’Ufficio Scolastico Regionale e Crotone dedicano una strada a Michele Di Donato

Crotone Attualità

Il prof. Michele Di Donato (Torre del Greco- Napoli 1915-Roma 1990), caposcuola della storia dell’educazione fisica e dello sport in Italia, Medaglia d’Oro dei benemeriti della Cultura, della Scuola e dell’Arte consegnatagli dal Ministero P.I., innovatore dell’ed. fisica dal dopoguerra agli anni ‘80.

A Michele Di Donato l’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria ATP-Coordinamento Educazione Fisica di Crotone e il Comune di Crotone hanno deciso di intitolare una strada, caso unico in Italia dove mai fino ad ora si è pensato, in circostanze simili, ad un personaggio del mondo dell’ed. fisica. Il motivo è da ascrivere al fatto che il Di Donato è stato il primo a ipotizzare la nascita del ginnasio a Crotone nel VI sec. a.C. In un suo articolo (“Riflessioni sul rapporto tra pensiero scientifico e agonistico a Crotone dal VI al V sec. a.C.”, in Alcmeone, I, 1977, 11-21) Michele Di Donato delineava i tratti essenziali della Scuola medico-atletica crotoniate con i suoi illustri olimpionici, a conclusione di studi condotti da scrupoloso e attento ricercatore quale egli era.

Egli ha ipotizzato la nascita del ginnasio - e conseguentemente della ginnastica educativa, antesignana dell’educazione fisica - presso la famosa Scuola medico-atletica pitagorica di Crotone nel VI sec. a.C.

L’affermarsi degli atleti Krotoniati nelle gare di Olimpia e l’eclissi degli atleti Spartani, secondo il capo scuola Michele Di Donato, va riferita al fiorire di una “scuola di atletica” a Kroton, influenzata da una nascente “scuola medica” pure krotoniate, che avrebbe rivoluzionato la tradizionale preparazione degli atleti, equilibrando dieta ed esercizio fisico.

Così sarebbe nata “l’arte ginnastica” come arte del salutare e la stessa “ginnastica medica”.

La presenza poi della “scuola” di Pitagora, a Crotone, avrebbe dato vita alla “ginnastica educativa” come mezzo concorrente con altri insegnamenti alla formazione del cittadino.

La caduta del regime pitagorico e la conseguente dispersione dei pitagorici, infine, avrebbe determinato il diffondersi nel mondo greco della “nuova medicina” (quella sperimentale) e “ dell’arte ginnastica”, nei tre aspetti di arte salutare, ginnastica medica, e ginnastica educativa.

Questi studi erano iniziati negli anni ’60 quando era assistente di Bruno Zauli per l’insegnamento di Storia dell’educazione fisica e degli sports presso l’ISEF Statale di Roma. Successivamente fu titolare di questo insegnamento dal 1963 al 1985, dedicando più di venti anni ad ammaestrare centinaia di allievi, futuri professori di educazione fisica nella scuola italiana, ai quali diede basi culturali essenziali per la loro professione.

Pur dedicandosi a diversi temi di ricerca (primo fra tutti la definizione degli indirizzi fondamentali dell’educazione fisica e dello sport in Europa culminata nella stesura della sua opera maggiore edita la prima volta nel 1962 dalla Studium di Roma, che fama e stima gli hanno procurato in Italia e all’estero1), Michele Di Donato ha sempre mostrato una predilezione per gli studi della Magna Grecia, non solo per la sua origine campana, ma anche per la sua tesi innovativa che l’educazione fisica fosse nata nei ginnasi magnogreci e pertanto era lì che bisognava studiarne le radici.

In più di trenta anni di studi e ricerche nel campo dell’educazione fisica e non solo della sua storia, egli ha dato prova di multiformi interessi, dimostrando come l’interdisciplinarietà di questa materia si offra ad una vasta gamma di indagini. Il suo operato ha contribuito a dar dignità ad una disciplina che aveva difficoltà a trovare spazio, dopo la guerra, nel contesto scolastico. Lo studioso invece, con un’azione tenace e decisa, sempre tesa all’affermazione dell’alto valore formativo e morale dell’educazione fisica, è riuscito a dimostrarne l’importanza nel curriculum scolastico e la sua insostituibilità.