PdCI Calabria solidale con il sindaco di Seminara
L'incendio dell'autovettura del Sindaco di Seminara Antonio Bonamico rappresenta un colpo durissimo che rischia di mettere in ginocchio il gia' fragile e debole tessuto democratico del paese di Seminara.
Antonio Bonamico, - scrive in un comunicato Michelangelo Tripodi, segretario regionale del PdCI - con la sua Amministrazione Comunale, rappresenta la speranza per questa realta' dopo gli anni difficili dello scioglimento per mafia del Consiglio Comunale, a seguito dell'arresto del precedente Sindaco e di altri amministratori comunali. Da poco piu' di due anni a Seminara si e' intrapresa la strada del cambiamento, rompendo con il passato e facendo una chiara scelta a sostegno di un Sindaco fortemente impegnato nella battaglia per l'affermazione della legalita' e per difendere la convivenza civile contro la violenza, la sopraffazione e la prepotenza della ‘ndrangheta.
Il percorso di pulizia e di trasparenza che e' stato avviato evidentemente contrasta con gli interessi della criminalità organizzata che vuole mantenere un potere assoluto e dispotico sul territorio e sulle istituzioni per condizionarli e per ricondurli ai loro fini ed obiettivi fondati sull'illegalità e sul soffocamento di ogni libertà individuale. In questo contesto l'attacco intimidatorio contro il Sindaco Antonio Bonamico deve ricevere una risposta forte e adeguata da parte dell'intera comunita' che deve reagire in maniera compatta per respingere il ricatto di chi vuole ricacciare indietro il paese agli anni bui durante i quali la ndrangheta dominava sul comune. Il PdCI della Calabria, nell'esprimere la piu' ferma e totale condanna del vile atto intimidatorio, formula totale solidarietà e conferma pieno sostegno al Sindaco Bonamico che ha gia' detto chiaramente che non intende mollare e che non si farà intimidire ed invita tutti i sinceri democratici a stringersi attorno all'Amministrazione Comunale di Seminara in questo momento difficile e delicato.
Infine, una particolare sollecitazione si rivolge alle autorità competenti e alle forze dell'ordine affinché si faccia quanto necessario per assicurare alla giustizia gli esecutori e i mandanti del gesto criminale, per non lasciare impuniti i responsabili e per dare un segnale di incoraggiamento e di fiducia sulla effettiva efficacia dell’azione e della presenza dello Stato.