Sanità. Cimino su disattivazione sezione onco-ematologica del Pugliese-Ciaccio

Catanzaro Salute

Sanità. Cimino su disattivazione sezione onco-ematologica del Pugliese-Ciaccio

Il capogruppo di "Nuova alleanza per Catanzaro", Franco Cimino, in Consiglio comunale ha diffuso una nota, nella quale si legge: "Rispetto alla strana decisione dell'ultima ora, riguardante la disattivazione della sezione onco-ematologica del Pugliese-Ciaccio, assunta dalla giunta regionale politicamente scaduta da un bel pezzo e tenuta nascosta alla vigilia del voto, ci sono da dire preliminarmente due cose. La prima: la città non accetta più e per alcun motivo che un qualsiasi insediamento posto all'interno delle sue vecchie mura sia cancellato, ridimensionato o trasferito. Catanzaro - aggiunge - è stata saccheggiata da tutti e ora nessuno si azzardi a mettere un dito sopra a quanto le è rimasto. Fosse anche l'ultimo campo di bocce o il più vecchio tavolo di ping pong di una sala parrocchiale. Spero sia chiaro. La seconda: quel che oggi è il centro oncologico di vera eccellenza dell'ospedale regionale, non è un dono dell'ultima Befana. E', al contrario, - dice - il frutto di coraggiosi impegni e strenue fatiche condotti da pochi uomini che dal nulla lo hanno inventato. Mi riferisco in particolare ai medici e a tutto il personale diretto con rara competenza dal professor Stefano Molica. Mi riferisco ai tanti ammalati che negli anni passati hanno dovuto affrontare oltre al male terribile, l'umiliazione di dovere raggiungere quel posto angusto, dopo un lungo percorso tra diversi corridoi e reparti sovraffollati. E' merito dei primi e dei secondi, specialmente di quelli che non ce l'hanno fatta nonostante le costanti e amorevoli cure dei sanitari, se oggi abbiamo nel Ciaccio-De Lellis un ospedale moderno e all'avanguardia. Di alta specialità e competenza. Bello anche, in quella sua architettura antica posto nella sommità di un parco enorme e altrettanto bello. La sua antica origine (ospedale per la cura di malattie polmonari oggi finalmente debellate) lo rende idoneo per raccogliere nella totale privatezza malati di lunga degenza e bisognevoli di un ambiente salubre. Il resto non ci interessa. Gli argomenti utilizzati a giustificazione della delibera regionale li lasciamo a chi li ha redatti e a chi nella colpevole ignoranza li ha ispirati. Il risanamento della sanità calabrese - aggiunge - lo si faccia tagliando i rami secchi, le ampie sacche di clientelismo che hanno fatto proliferare reparti e primariati inutili. Ovvero, riducendo la spesa farmaceutica e i ricoveri inutili, migliorando la sanità della prevenzione e dell'assistenza domiciliare, potenziando le strutture sul territorio"