Rossano, sanità: Antoniotti scrive a Scopelliti
"Sospendere l’attuazione del decreto 106, fino a quando non constateremo l’avvio dei lavori per il nuovo ospedale della Sibaritide. Siamo consapevoli dell’essenzialità di un riordino del servizio sanitario in Calabria e siamo disposti, non da oggi, ad affrontare con senso di responsabilità i sacrifici da esso derivanti. - Comunica una nota del sindaco Antoniotti - Non possiamo tuttavia permettere che questo territorio, nella sua interezza e senza tentazioni municipalistiche, venga ulteriormente penalizzato. L’attuazione delle direttive contenute in quel decreto, infatti, produrrà soltanto squilibri gravi a danno dell’utenza dell’area urbana e dell’intero hinterland oggi canalizzato sui due presidi di Corigliano e Rossano. Se inascoltati, quindi, non avremo altra scelta che rivolgerci al Tribunale Amministrativo della Calabria. Sul rispetto dei livelli essenziali di assistenza, anzi tutto sul numero di posti letto oltre che sulla garanzia costante di sicurezza al paziente, oggi insufficienti o messi a serio rischio, non siamo disposti a cedere per nessuna ragione. Insieme alle popolazioni di questa vasta area, privata nei fatti dei posti letto necessari a garantire una normale risposta sanitaria, assumeremo ogni iniziativa per contrastare un disegno sostanzialmente errato nelle premesse e nei numeri, catastrofico negli effetti. – È quanto afferma il sindaco Giuseppe Antoniotti che ieri (lunedì, 28 maggio 2012) ha inoltrato una missiva al Presidente della giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti.
Mi faccio interprete – scrive il Primo cittadino - delle esigenze e delle fortissime preoccupazioni che, in questi giorni, mi vengono giustamente manifestate dai cittadini di Rossano e del territorio rispetto alle gravissime conseguenze derivanti da quanto contenuto nel decreto commissariale 106. Con le popolazioni che quotidianamente fruiscono dei già depotenziati servizi sanitari esistenti negli ospedali di Rossano e di Corigliano condivido l’allarme forte rispetto ad una situazione che, per errori di valutazione e previsione contenuti in quel decreto, rischia oggettivamente di precipitare. Questo territorio verrebbe drammaticamente ed ulteriormente penalizzato con un incomprensibile azzeramento degli standard di sicurezza a garanzia del paziente. Ciò che non si riesce a comprendere è come mai, pur in presenza di servizi strategici come l’elisoccorso, la rianimazione e la banca sangue, da sempre ubicati presso l’Ospedale di Rossano, è stato immaginato lo spostamento da Rossano di quei reparti operativi strettamente connessi, per funzionalità e gestione delle emergenze, a quei tre presidi salvavita citati prima. Vi sono criteri oggettivi, trasparenti e di evidenza immediata che, tuttavia, paiono esser stati misteriosamente calpestati, messi da parte oppure del tutto ed irresponsabilmente ignorati nel disegnare scenari futuri che, se definitivi, non faranno altro che aumentare la già intollerabile mole di disagi e disfunzioni gravi a tutta l’utenza territoriale canalizzata, oggi, sull’Ospedale Spoke di Corigliano-Rossano. Se si consoce, infatti, la situazione attuale dei due presidi e dunque dei differenti reparti esistenti non si possono avallare, per nessuna motivazione, scelte prive di ogni logica e buon senso, calate dall’alto sulla testa di un’area che ha tutto il dovere di protestare ed alla quale noi saremo vicini, in ogni forma. Per queste ragioni, col solo obiettivo di vedere attuato un principio di equilibrio e di sicurezza del malato oggi purtroppo messo a serio rischio, La invitiamo – conclude Antoniotti – a voler sollecitare una urgente e puntuale verifica di quanto denunciato, sospendendo nelle more l’attuazione delle previsioni di un decreto, il n.106, che va assolutamente rivisitato e adeguato alle reali esigenze, a partire dalla fotografia dell’esistente."