I Quartieri: sempre più scoperto il gioco di sponda
“Scalzo chiama e Gatto risponde, Gatto chiama e D’Attorre risponde. - Scrive una nota di Alfredo Serrao, presidente de "I Quartieri" - Il gioco di sponda tra il Partito Democratico e il presidente di Confindustria Catanzaro è divenuto talmente aperto da mettere veramente, quello si, in grave disagio gli imprenditori catanzaresi che vedono trasformare la loro associazione di categoria in una “cellula” della sinistra. Sono i fatti a parlare.
Atto primo. In piena campagna elettorale, il candidato della sinistra Scalzo chiede a Gatto, uno degli imprenditori che hanno indirettamente venduto Parco Romani al Comune, di compiere un gesto per evitare che i decreti ingiuntivi (oltre 4 milioni di euro) facciano chiudere la Catanzaro Servizi. Eccoti accontentato: Gatto annuncia, a pochi giorni dal voto, di avere fatto scivolare il termine dei decreti ingiuntivi, salvando almeno per il momento gli stipendi dei lavoratori di Catanzaro Servizi che, a quel punto, sono ben felici di votare Scalzo. Atto secondo. - Continua Serrao - Il PD non accetta la bruciante sconfitta al primo turno e punta tutto sulla criminalizzazione della città, parlando addirittura di condizionamento mafioso del voto e invocando l’arrivo della commissione antimafia. Eccoti accontentato: l’ing. Gatto solleva il problema della presenza in giunta dell’ing. Belmonte, a suo parere imbarazzante, dando fiato alle tesi di Scalzo e D’Attore e alla richiesta di intervento della commissione antimafia. Atto terzo. L’ing. Gatto è in chiara difficoltà dopo l’incauta uscita e chi ci pensa a dargli una mano ? Il commissario del PD calabrese D’Attorre che dichiara: Gatto ha ragione, Catanzaro è in mano alla mafia e vanno rifatte le elezioni.
Tre indizi fanno una prova. Dispiace solo constatare che il presidente Gatto non ha provato lo stesso imbarazzo a confrontarsi o sedersi a tavoli istituzionali, prima come presidente ANCE poi come Presidente Confindustria Catanzaro, con la Giunta regionale di sinistra più indagata d’Italia. - Conclude la nota di Serrao - Per come non è stato tempestivo ed accorto quando lo stesso ing. Belmonte era dirigente all’urbanistica, settore strategico dell’ente comunale, durante la gestione Olivo ed allora il presidente Gatto nulla ebbe a dire sulla trasparenza dell’uomo-dirigente, scoprendone solo oggi, caso strano, i motivi di imbarazzo! Evidentemente, la Carta dei Valori di Confindustria viene utilizzata da Gatto a seconda delle occasioni e delle esigenze”.
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