L’on. Guccione (Pd) scoperchia la pentola sulla gestione del Consorzio Sibari-Crati

Cosenza Politica
Carlo Guccione

Quella del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, in liquidazione dal 2003 e in gestione commissariale praticamente da 60 anni, è una storia assurda, le cui pagine mostrano l’immagine di una Calabria sprecona e irresponsabile che mai avremmo voluto fosse stata rappresentata”.

E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, che ha annunciato di aver presentato una interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta regionale, on. Giuseppe Scopelliti, per sapere “quali provvedimenti urgenti si intendono adottare per porre fine ad una vicenda che si trascina da oltre nove anni e che, fino ad oggi, ha fatto registrare solo spreco e dissipazione di ingenti risorse pubbliche”.

“La storia del Consorzio Sibari-Crati, nato con finalità e compiti alti, finalizzati allo sviluppo e al rilancio del’economia agricola della nostra regione -prosegue la nota- è la storia di una voragine senza fondo che, nel tempo, ha generato l’accumulo di un debito enorme, frutto di una gestione irresponsabile che ha prodotto solo sprechi e dissipazione di ingenti risorse pubbliche”.

Ma il fatto più eclatante e vergognoso –prosegue Guccione- è che al danno si è poi unita anche la beffa.

Nel novembre del 2006, infatti, il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato una legge, la n. 12 del 2006 appunto, finalizzata alla definitiva messa in liquidazione del Consorzio Sibari-Crati, con la quale si autorizzava, attraverso l’articolo 1, il Commissario liquidatore del tempo (Salvatore Gargiulo) all’accensione di un mutuo di 36 milioni di euro per pagare tutti i debiti quantizzati dallo stesso commissario.

Oggi, a distanza di circa sei anni si scopre, attraverso una relazione inviata al Presidente e ai membri della Commissione Speciale di Vigilanza della Regione Calabria dall’ultimo Commissario liquidatore Domenico Bilotta, subentrato a Salvatore Gargiulo, che la liquidazione e, quindi, la chiusura definitiva del Consorzio non può avvenire perchè la massa debitoria dell’ente ammonta a 155.235.966,12 euro, cioè ad una cifra cinque volte superiore al debito precedentemente quantizzato da Gargiulo”.

Nell’interrogazione Guccione cita le delibere approvate, ricorda i vari commissari nominati dalle giunte regionali calabresi che si sono succedute dal 2003 ad oggi, documenta fatti e circostanze e ricorda le tappe che hanno portato il Consorzio Sibari-Crati ad accumulare questa enorme massa debitoria da cui emerge una gestione assolutamente disinvolta ed allegra delle risorse pubbliche che per tutto sono state utilizzate tranne che per rispondere ai compiti istituzionali per cui era nato il Consorzio.

“Ora -conclude Guccione- Scopelliti e la sua Giunta abbiano il coraggio, la volontà e la determinazione di mettere definitivamente la parola “fine” ad una rapina e ad uno spreco continuo di risorse pubbliche, i cui costi sociali ed economici non possono e non devono più continuare a ricadere sulle spalle dei lavoratori agricoli e delle imprese cosentine e calabresi”.