Guccione (Pd): “Interrogazione sulla discarica di Bisignano”
“L’impianto di recupero e riciclaggio che dovrà nascere nel Comune di Bisignano con capacità di trattamento di circa 180.000 tonnellate all’anno di Rifiuti Urbani, dovrà essere soggetto non solo a Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e ad Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), unitamente alle altre autorizzazioni che si renderanno necessarie, ma preliminarmente, il territorio su cui esso ricade dovrà essere sottoposto anche ad un approfondito monitoraggio della qualità dell’aria, delle falde acquifere sotterranee, del sottosuolo e dei corpi idrici superficiali, per stabilire la presenza di eventuali sostanze chimiche e tossiche all'interno delle matrici ambientali (suolo, acqua ed atmosfera), capaci di causare patologie oncologiche e leucemiche”.
E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, in una interrogazione a risposta scritta presentata oggi al presidente della giunta regionale calabrese, Giuseppe Scopelliti.
A parere di Guccione “bisogna effettuare, inoltre, uno studio retrospettivo epidemiologico relativo alle incidenze tumorali sulla popolazione residente nell'area compresa tra i comuni di Bisignano, Luzzi ed Acri, teso a verificare l'eventuale aumento delle patologie oncologiche, con particolare attenzione per tutte quelle aree limitrofe a criticità ambientali presenti nel territorio e a discariche dismesse da molti anni e realizzate, quindi, senza alcun criterio di controllo ambientale”.
Tutto ciò si rende necessario e urgente non solo “in relazione a quanto è accaduto in Campania (vicenda Terra dei Fuochi), dove sono stati interrati rifiuti speciali ed urbani e sostanze fortemente inquinanti da parte della criminalità organizzata con conseguenze dannose alla salute dei cittadini”, ma anche “alla luce dei dati che comproverebbero che anche in Calabria siano state utilizzate aree del territorio per interrare sostanze e rifiuti inquinanti”.
A tal proposito il consigliere regionale dei democrat chiede a Scopelliti di dire “quali iniziative urgenti e necessarie si intendono intraprendere, anche attraverso il coinvolgimento dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, dell’Università della Calabria e dell’Arpacal, per avviare uno studio epidemiologico sulle incidenze tumorali e un monitoraggio dell’acqua, del sottosuolo e dell’atmosfera per stabilire la presenza eventuale di sostanze chimiche e tossiche, al fine di garantire l’incolumità e la salute dei cittadini”.