Provincia di Crotone, dieci interventi nei comuni di Cutro, Roccabernarda e Mesoraca
Sono iniziati i lavori sul Fiume Tacina per un importo complessivo a base di gara pari a 1.350.000 euro. E’ quanto comunicano il presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, e l’assessore provinciale Salvatore Cosimo.
La ditta appaltatrice è l’A.t.i. Osfe di Rossi & Bruno. “Tutti gli interventi in campo –dichiarano Stano Zurlo e Salvatore Cosimo- rappresentano il frutto dell'impegno della nostra Amministrazione nel comparto della mitigazione del rischio idraulico. Si tratta di interventi richiesti, progettati e realizzati esclusivamente dalla Provincia di Crotone. Ciò a dimostrazione del fatto che in questi 3 anni di governo provinciale -concludono- abbiamo assegnato grande importanza alla messa in sicurezza del territorio nella consapevolezza che ai cittadini interessi vivere in un territorio sicuro”. Gli interventi, che ricadono nei comuni di Cutro, Roccabernarda e Mesoraca, complessivamente sono 10.
Foce del fiume Tacina- Come previsto dal Master Plan preliminare, si è provveduto a dimensionare una protezione spondale in RipRap (scogliera bassa) e pennelli, al fine di allontanare le piene ordinarie dalla zona di erosione e favorire, col tempo, l’accumulo di materiale tra i pennelli.
Votapozzo- Come previsto dal Master Plan preliminare si è provveduto a dimensionare: un nuovo rilevato arginale in materiale proveniente da alveo a completamento dell’argine realizzato in somma urgenza in sinistra; una protezione longitudinale del piede d’argine in gabbioni, associata a pennelli in gabbioni; un nuovo rilevato arginale in materiale proveniente da alveo in destra a monte di quello esistente; risagomatura d’alveo con profilo a corda molle sino a monte dei ponti SS106 e FFSS.
Loc. Termine Grosso- Come previsto dal Master Plan preliminare, si è provveduto a riprofilare il tratto d’alveo a cavallo del ponte, con sezione a corda molle, e realizzare un rinforzo dell’argine in destra mediante la realizzazione di una banca, in materiale proveniente da operazioni di risagomatura, di larghezza 5 mt. e altezza di circa 1.5 mt.
Confluenza Torrente S.Antonio–Fiume Tacina- Come previsto dal Master Plan preliminare, si è provveduto a riprofilare, con sezione a corda molle, il tratto d’alveo a ridosso del ponte in località Diporto al fine di centralizzare il deflusso e favorire l’immissione delle acque nel Tacina. Parte del materiale di sbancamento verrà utilizzato per ripristinare il rilevato arginale in sinistra che presente segni di scalzamento ed erosione, al fine di proteggere i terreni in sinistra a quota minore e favorire il deflusso verso la confluenza. -Torrente S.Antonio Loc. Diporto- Poiché non sussistono condizioni economiche tali da consentire interventi di reale mitigazione del rischio idraulico, ad esempio mediante la realizzazione di casse d’espansione, è opportuno recuperare la recente condizione di deflusso di magra, ripristinando i rilevati arginali che costituivano il drizzagno. Inoltre, è opportuno risagomare l’alveo a cavallo del ponte in loc. Diporto.
Fiume Tacina Loc. Diporto- Costipamento rilevato arginale in destra Poiché non sussistono condizioni economiche tali da consentire interventi di reale mitigazione del rischio idraulico, si provvederà a migliorare il grado di costipamento dell’argine realizzato in somma urgenza, mediante abbancamento e costipamento di materiale proveniente da risagomatura d’alveo in adiacenza. Riprofilatura alveo in adiacenza: si provvederà a risagomare l’alveo con sezione a corda molle, al fine di centralizzare la corrente di magra e favorire il deflusso. Parte del materiale di risulta verrà utilizzato per il costipamento dell’argine adiacente, parte per la realizzazione di rampe d’accesso secondo quanto previsto dagli elaborati progettuali.
Attraversamento lungo la SP38- Evoluzione morfologica: dall’analisi dello stato attuale sembrerebbe che le prime due campate in sinistra siano state occluse da materiale di riporto, su cui insiste oggi un’area adibita a ricovero animali. Tuttavia, dalla analisi delle cartografie storiche risulta che tale zona non ha subito notevoli modificazioni, sino ai fenomeni erosivi innescatisi in occasione degli eventi di piena del settembre 2009 e febbraio 2010. Si evidenzia, in realtà, la tendenza dell’alveo di magra dal 1954 ad oggi a migrare verso sinistra: mentre in passato l’alveo giungeva mediante un tratto rettilineo all’attraversamento lungo la SP38, oggi esso giunge in curva in prossimità dell’attraversamento.
Fosso S.Vito- La finalità degli interventi proposti è di mettere fondamentalmente ordine al caos in cui si trova il fosso S.Vito. In particolare, data la natura del terreno, la vicinanza alla confluenza con il fiume Tacina caratterizzato dalla presenza di pietrame e massi di grossa dimensione, si è ipotizzato di sistemare il tratto di interesse mediante una soluzione mista costituita da muri in cls a prosecuzione degli esistenti, e difesa spondale in massi sciolti in prossimità della confluenza. Si rende necessario anche un allargamento delle sezioni, garantita dal fatto che si opera in terreni intestati al comune di Roccabernarda.
Torrente Reazio- La finalità degli interventi proposti è di limitare i processi erosivi in atto, in armonia con il paesaggio circostante. Per tale motivo si è preferita la scelta di briglie in massi ciclopici squadrati posti a secco. -Torrente Vergari- Vista la limitata disponibilità economica a disposizione dell’Amministrazione, si opta per un ripristino delle briglie esistenti con massi ciclopici di pezzatura non inferiore a 1.2 mt. La finalità degli interventi proposti è di limitare i processi erosivi in atto, in armonia con il paesaggio circostante.