Cgil Calabria: il Governo definisca le procedure per l’avvio dei lavori dei nuovi ospedali

Cosenza Salute

Lo scorso sabato CGIL, CISL e UIL dell'area urbana Corigliano-Rossano (Cosenza), alla presenza dei rispettivi livelli regionali, di numerosi Sindaci, amministratori locali e provinciali, rappresentanti della politica, della Chiesa, del Comitato promotore pro Ospedale e di una moltitudine di lavoratori e pensionati hanno posto all'attenzione delle autorità competenti, la necessità che venga superato lo stallo nell'avvio dei lavori del nuovo ospedale della Sibaritide (oltre 143 milioni di investimento) previsto dall’Accordo di Programma del 2007 tra Governo e Regione.

Un impegno di risorse che i quadri economici finanziari dei primi tre ospedali di cui sono aperte le procedure di gara (Sibaritide, Vibo Valentia e Palmi) prevedono in circa 438 milioni di euro.

“Tali opere - affermano dalla Segreteria Regionale della CGIL - rappresentano un'occasione unica e concreta per migliorare l'offerta della rete ospedaliera calabrese e consegnare ai territori, fiaccati da un piano di rientro che taglia servizi senza offrire contestualmente risposte alternative di cura, una rete ospedaliera qualificata e innovativa finalizzata a superare gli attuali disservizi che pregiudicano la continuità assistenziale”.

“Non secondaria – proseguono dal sindacato - in una terra martoriata dalla disoccupazione l'importanza sociale delle opere in termini di ricadute occupazionali e di rilancio economico delle aree interessate. La CGIL Calabria ha sollecitato la propria struttura nazionale ad adoperarsi nei confronti del Governo e del Ministero alla Salute perché venga superato ogni elemento ostativo che segna dal 1 gennaio 2012 ad oggi, il vuoto di governo regionale delle procedure per la cantierizzazione delle opere. Considerata anche la prossimità di scadenza delle procedure di gara dei primi bandi avviati, la CGIL ritiene dirimente che il Governo definisca: l'interpretazione attuativa da dare al Dlgs 59/2012 e l’indicazione delle procedure (ordinarie o commissariali in deroga) a cui la Regione dovrà attenersi per la costruzione delle opere e di ogni attività propedeutica attinente; l'individuazione di “una figura competente e di garanzia” che porti a compimento in trasparenza e sicurezza, visti le esposizioni ambientali dei territori interessati, e nel confronto con i Soggetti istituzionali e sociali del territori interessati, ogni fase riguardante la realizzazione e la messa in uso delle opere nell'ambito dell'offerta assistenziale regionale”.

“Ulteriori ritardi – secondo la Segreteria Regionale CGIL - rappresenterebbero una beffa intollerabile per i calabresi ed una grave responsabilità politica, considerato che a quasi 5 anni dalla programmazione delle opere in alcun territorio si è preceduto alla posa di un solo mattone e che ogni anno oltre 65.000 calabresi sono costretti a pesanti sacrifici per recarsi in altre realtà sanitarie dove ricevere cure certe ed appropriate. Restano ferme per la CGIL le proprie posizioni critiche sul modello d financial project adoperato per la costruzione delle opere, per il coinvolgimento della società Infrastrutture Lombarde Spa ed il ruolo di comparsa a cui è stata relegata la SUA regionale”.