Patto di stabilità, dichiarazione di Mauro Acri

Calabria Attualità

“Le regole sul cosiddetto “Patto di Stabilità” stanno completamente togliendo il respiro a buona parte del già debilitato sistema imprenditoriale della Calabria”. Così si è espresso il Presidente della CIA Calabria Mauro D’Acri. “Un conto infatti è concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, contribuendo alla riduzione del debito pubblico nazionale, altro invece imporre agli Enti pubblici, come fa il Patto di Stabilità, un tetto annuale nei pagamenti, soprattutto per quanto riguarda i lavori pubblici, ma non solo. Se non si rispetta il patto di stabilità si incorre in una serie di sanzioni molto pesanti, fra le quali la drastica riduzione dei trasferimenti ordinari da parte dell’Amministrazione centrale. Paradossalmente, un Ente locale potrebbe avere i soldi per finanziare nuove opere o acquisire nuovi servizi e promuovere nuove attività, ma di fatto, non può farlo in quanto, successivamente, per rispettare i limiti dettati dal patto di stabilità non potrebbe procedere nei pagamenti. Ed è quello che sta avvenendo in Calabria. Già da alcune settimane - aggiunge D’Acri - miriadi di imprese che vantano crediti nei confronti della Regione per lavori o prestazioni già realizzate, rendicontate e accertate, e non vengono liquidate in quanto si sforerebbero i limiti imposti dal patto. Il pericolo più preoccupante è rappresentato dalla previsione che fino al ciclo finanziario previsto per il nuovo anno non ci saranno pagamenti”.

D’Acri passa poi alle proposte: “Per limitare i danni – dice - bisogna rendere immediatamente operative, le possibilità, previste dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato, nei giorni scorsi, sulla Gazzetta Ufficiale che permettono anche alle Pubbliche Amministrazioni locali la certificazione del credito. Si tratta sicuramente di uno strumento importante che permette alle aziende, che ne fanno richiesta, di conseguire in tempi determinati per legge un titolo che da certezza, liquidità ed esigibilità al proprio credito. In questo contesto è necessario, a nostro parere, prevedere, da parte della Regione, azioni di sostegno: promuovere e favorire l’accesso al credito delle imprese creditrici dell’Ente; istituire un Fondo di Garanzia che assista le transizioni; stabilire una corsia preferenziale alle richieste di certificazione del credito; attivare, da subito, un servizio di help desk dedicato alle aziende che ricercano informazioni sul processo di certificazione. Spero – conclude il Presidente CIA Calabria - che anche la nostra regione crei, da subito, le condizioni per far godere un po’ di refrigerio ad un sistema imprenditoriale in forte affanno”.