Domenico Crea, ex consigliere regionale condannato in primo grado nel dicembre 2010 a 11 anni e 3 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito del processo "Onorata Sanità" è agli arresti domiciliari concessigli dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria che ha accolto la richiesta dei difensori di Crea, Antonio Managò, Aldo Labate e Marco Panella. I tre legali, dal giorno successivo all'arresto del politico, avevano prospettato l'incompatibilità del regime carcerario con la patologia renale per la quale l'ex consigliere regionale necessita di cure specifiche.
Nei mesi scorsi Crea era stato trasferito nel carcere di Bari che è dotato di una adeguata struttura sanitaria ma era stato posto in lista d'attesa senza poter accedere alle cure. Il processo di secondo grado a carico di Crea proseguirà il 20 settembre prossimo, con l'escussione di alcuni investigatori.
Domenico Crea, ex consigliere regionale condannato in primo grado nel dicembre 2010 a 11 anni e 3 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito del processo "Onorata Sanità"
Domenico Crea, ex consigliere regionale condannato in primo grado nel dicembre 2010 a 11 anni e 3 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito del processo "Onorata Sanità" è agli arresti domiciliari concessigli dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria che ha accolto la richiesta dei difensori di Crea, Antonio Managò, Aldo Labate e Marco Panella. I tre legali, dal giorno successivo all'arresto del politico, avevano prospettato l'incompatibilità del regime carcerario con la patologia renale per la quale l'ex consigliere regionale necessita di cure specifiche.
Nei mesi scorsi Crea era stato trasferito nel carcere di Bari che è dotato di una adeguata struttura sanitaria ma era stato posto in lista d'attesa senza poter accedere alle cure. Il processo di secondo grado a carico di Crea proseguirà il 20 settembre prossimo, con l'escussione di alcuni investigatori.
è agli arresti domiciliari concessigli dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria che ha accolto la richiesta dei difensori di Crea, Antonio Managò, Aldo Labate e Marco Panella. I tre legali, dal giorno successivo all'arresto del politico, avevano prospettato l'incompatibilità del regime carcerario con la patologia renale per la quale l'ex consigliere regionale necessita di cure specifiche.
Nei mesi scorsi Crea era stato trasferito nel carcere di Bari che è dotato di una adeguata struttura sanitaria ma era stato posto in lista d'attesa senza poter accedere alle cure. Il processo di secondo grado a carico di Crea proseguirà il 20 settembre prossimo, con l'escussione di alcuni investigatori.