Nuovi metodi per combattere l’Alzheimer
Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?”. Fu chiesto a Franco Basaglia. Egli rispose:” Accetterei il buio e organizzerei la situazione. Mi metterei cioè a fare insieme con gli altri un'attività giusta per il buio”. Ed è proprio quello che stanno facendo gli operatori della Ra.Gi. Onlus e dello Spazio Al.Pa.De. in questi giorni: trovare strategie alternative per fornire alla gente comune il “dono” di una visione diversa della malattia di Alzheimer attraverso l’informazione e la diffusione sul territorio dell’esperienza e dell’applicazione delle terapie espressive e non farmacologiche nella cura delle demenze. Una campagna di sensibilizzazione e informazione che, attraverso l’allestimento di punti informativi presenti in vari punti della città, tra la gente, nei Centri sociali, nelle Chiese, sta diffondendo l’esperienza dello Spazio Al.Pa.De e dei suoi graditi ospiti. Questa metodo ha permesso agli operatori della Ra.Gi di divulgare notizie ed informazioni circa il servizio svolto all’interno dello Spazio Al.Pa.De. con la professionalità di un’équipe multidisciplinare per la cura delle demenze neurodegenerative con l’apporto di terapie alternative. “Incontrando la gente per strada ci siamo resi conto di quanta poca informazione e quanta paura c’è nei confronti delle patologie dementigene - ha detto il presidente della Ra.Gi. -Elena Sodano- .Abbiamo cercato di far capire che curare non è sinonimo di guarire. Il fatto che la malattia di Alzheimer sia cronica e non esista una cura in grado di far guarire la persona non significa che non si possano dedicare cure diverse ai malati che sappiamo benissimo non potranno guarire dai loro mali . Per noi “prenderci cura” di un malato di Alzheimer significa rallentare il peggioramento della malattia, migliorare la sua qualità di vita, favorire il benessere della persona fisico, materiale, emotivo, spirituale, relazionale.
Significa cercare di farli vivere per quanto ci è possibile senza "etichette". In questi giorni, grazie all’iniziativa dello staff della Ra.Gi, numerose famiglie hanno potuto trovare un appoggio concreto per affrontare una problematica profonda come quella della demenza. “La diagnosi di demenza – ha detto la dott.ssa Genovese - getta la famiglia in preda all’angoscia ed il paziente che ne è affetto diventa bersaglio di un pregiudizio che gli ruberà la vita e la dignità, piano piano, fino all’ultimo respiro. Grazie agli stand informativi allestiti in questi giorni, le persone interessate a questa problematica hanno potuto entrare in contatto con una realtà, quella dello Spazio Al.Pa.De. che vuole affrontare il dramma della demenza con un nuovo approccio, basato soprattutto sul rispetto e sulla dignità dell’individuo”. Gli incontri informativi proseguiranno per tutto il mese di luglio, sia nei Centri sociali, che nelle occasioni di festività locali, come quelle in onore della Madonna di Porto Salvo, a Lido, dove la Ra.Gi. sarà presente col suo stand nelle serate di sabato 28 e domenica 29. Altre iniziative di rilievo sono quelle che vedranno gli ospiti del Centro Al.Pa.De. fruire di spazi esterni la cui frequentazione per i “cittadini sani” è ormai divenuta di routine, mentre per i malati di demenza diventa quasi chimerica. Nel pomeriggio di venerdì 20, gli ospiti dello Spazio Al.Pa.De., svolgeranno forse per la prima volta nella storia della cura della demenza in Calabria, una specifica attività di DanzaTerapia sulla spiaggia di Catanzaro Lido grazie alla collaborazione del Lido Mancuso e la stessa attività è prevista per venerdì 27 al Parco delle Biodiversità.