Asd Martial Kroton Ryu: cerimoniale di fine corso 2012

Crotone Sport

La cerimonia di apertura del saggio di fine corso della Martial Kroton Ryu, tenutasi nella prima settimana di luglio al PalaMilone di Crotone, è iniziata con la sfilata di tutti i gruppi di karateka, con a capo due piccole mascotte, intorno ad un immenso tatami di 300 mq, sul quale, dall’alto delle gradinate del palazzetto, spiccavano nella parte centrale le tre lettere “M K R” messe in evidenza dal colore rosso dei tappeti rispetto agli altri di colore differente, iniziali della giovane scuola di Karate sulle quali al termine della sfilata in un ordine perfetto, si sono posizionati i piccoli Baby Dragon e a seguire, nella restante area tappeti, i Dragon Boy, Dragon e Master Dragon. Di grande impatto scenografico quest’anno sono state, quasi vessilli di un’antica e secolare armata, le insegne della scuola, posizionate sulle ringhiere che delimitano gli spalti del PalaMilone. Tutto questo è stato ideato dal Maestro Francesco Bellino attraverso tre striscioni in pvc, dai colori sfarzosi e raggianti.

Il più grande e centrale lungo 8 metri per 1,50 di larghezza, con stampati il logo dell’ associazione vicino ad un antichissimo tempio giapponese a simboleggiare il Dojo (luogo dove si pratica la disciplina marziale), un grande drago simbolo di prosperità universale e forza spirituale degli antichi samurai giapponesi e di buon auspicio per le moderne generazioni di karateka della Pitagorica Ryu, il nome della disciplina Karate a caratteri cubitali posti a cornice della stampa Martial Kroton Ryu.

Tale sfondo, evocazione cerimoniale di luoghi e suggestioni, simbologie legate a valori etico-filosofici appartenenti ad una storia lontana da noi nel tempo e nello spazio, oltre a rendere omaggio a tutti i karateka della scuola ha fatto da cornice alle tantissime foto e video realizzati nella serata. Tutti insieme, senza distinzione di grado o esperienza ma accomunati dalla medesima passione per il Karate-do, si è celebrato l’antico saluto Zarei. Inginocchiati, in posizione seiza, rivolgono il primo, anticamente riservato ai Maestri capostipiti dello stile praticato, al pubblico; il secondo al continuatore e perpetuatore dei segreti tecnici e filosofici dell’Arte: il Sensei “Maestro”. A lui, infatti, il delicato compito di garantire la continuità dell’insegnamento, ovunque si trovi e in qualsiasi epoca viva.

Dopo il rito dell’antico saluto si è dato inizio al Kata “Kroton Ryu” collettivo di presentazione. Annualmente, questa forma di libera composizione, viene creato, dal Maestro Bellino, in occasione di questo saggio finale, per la presentazione ufficiale dell’intera scuola mettendo in risalto le particolari abilità di coordinazione e sincronismo, accompagnati da un suggestivo sottofondo musicale, di un grande numero di praticanti che di anno in anno aumenta. La scaletta del saggio è continuata con Il Kion Kata Sound collettivo ed il Kumite ludico, prove di abilità dimostrate dai piccoli Baby Dragon, gruppo della fascia d’età 5 -8 anni , nelle quali si è potuto ammirare la gestualità motoria espressa da questi bambini che in un anno didattico hanno appreso, strappando tantissimi sorrisi ed applausi ai genitori ed ospiti presenti.

Il Saggio di Kobudo ( pratica marziale con le armi ) è stato realizzato da due atleti, E. Gualtieri ed E. Sestito, del gruppo Dragon Boy (fascia d’età 9 -12) i quali si sono cimentati in un funambolesco combattimento con i Nunchaku ( i classici attrezzi di legno utilizzati nei clamorosi film di Bruce Lee) nel quale a suon di salti, schivate, parate e capovolte hanno divertito il pubblico. Dopo il Kobudo il Sound ( L’aspetto musicale che sposa la pratica del karate attraverso le note ed il ritmo di 4/4 ) Prima della prova, il M. Bellino ha spiegato al pubblico che questo tipo di pratica viene messa in evidenza solo quando si acquisiscono un minimo di abilità tecnica, la gestualità che viene espressa nel Sound è prettamente legata al bagaglio tecnico appreso, quindi non si puo’ parlare di Sound Karate se non si hanno le posture e le tecniche che identificano la disciplina Marziale.

Un grande successo coreografico e scenografico per la squadra formata, quest’anno, da ben 11 ragazze (C. Dilorenzo, C. Martino, C. Meo, C. Pettinato, F. Carnovale, F. Panebianco, G. Dilorenzo, G. Bellino, D. Varano, N. Gualtieri, S. Lala ), appartenenti ai Dragon Boy e Dragon, hanno dato luogo ad un eccellente collaudo di Sound Karate. Le ragazze, per l’occasione hanno indossato dei bellissimi Kimoni (La parola kimono significa letteralmente “vestito” e cominciò ad essere utilizzata nel 19° secolo per distinguere gli abiti giapponesi da quelli degli occidentali detti yofuku) dai colori brillanti e di incantevole eleganza orientale.

Un grandissimo ventaglio nero, raffigurato centralmente dal Drago della Martial, tenuto in mano dal capofila del gruppo ha fatto da cornice scenografica l’ingresso iniziale del gruppo femminile, dietro il quale si sono nascoste, uno dietro l’altra formando una lunga fila, le stupende ragazze prima del posizionamento sull’immenso tatami, sul quale si è dato l’uogo ad un vero connubio di arte sportiva e musica, espresso in maniera impeccabile dall’intero team.

Un altro momento suggestivo e pieno di suspense per la platea presente, è stato quello dedicato alla difesa personale, nel quale il gruppo Master Dragon ( età degli anta) quest’anno si è esibito mostrando l’efficacia di semplici applicazioni tecniche su tentativi di aggressione e scippi che, purtroppo sono oggetto di cronaca nel contesto sociale in cui viviamo. La Martial, nei programmi didattici dei vari corsisti prevede alcune semplici applicazioni tecniche e teorici di elementi di difesa personale che si devono attenere a quelle che sono le leggi che regolano la tematica della legittima difesa, difatti il karate, l’arte della mano vuota, ha come principio di base la difesa e non l’offesa.

In successione di scene dimostrate: Roberta Corasanti ha mostrato la difesa da un tentato scippo di borsetta ad opera di S. Facchini; M. Rocco ha neutralizzato un tentativo di aggressione alle spalle con presa ai capelli eseguito da G. Lala; G. Latini si è difesa abilmente da un aggressione alle spalle effettuata da S. Facchini; Difesa di S. Rocco da pluri aggressione eseguita da N. Facente e G. Lala; Difesa di R. Sestito da pluri aggressione eseguita da F. Taverna e V. Ciavarella. La difesa situazionale proposta dai Master Dragon è stata veramente d’impatto emotivo perché caratterizzata da una vasto repertorio di leve articolari, immobilizzazioni a terra, da tecniche di percussione di gambe, di braccia e di atterramento con proiezioni di vario tipo.

Di seguito il saggio dell’atleta Vito Ciavarella, appartenente al gruppo Dragon amatoriale ed agonistico, ha concluso il suo esame svolto nel mese di giugno nel Dojo della Martial di via Verdogne per l’acquisizione della cintura Nera I° Dan, da premettere che agonisticamente parlando il giovane Vito è in un continuo fervore di successi, già campione di Calabria 2012 della sua classe di età e peso, ha ottenuto in questa prima parte del calendario agonistico un Argento agli internazionali di Firenze ed un Oro nello scorso mese di giugno al 9° Trofeo Mar Mediterraneo “G. Pellicone” svolto in Sicilia. Ciavarella dopo aver eseguito egregiamente un Kata (forma) superiore deIl’antico stile Giapponese Shito Ryu, ha mostrato le abilità del Kumite ( combattimento) con la cintura nera Flavio Taverna, mettendo in risalto tutto il suo spettacolare bagaglio tecnico, del quale il maestro Bellino ne và fiero e si è complimentato.

A chiudere tecnicamente parlando la serata dei Saggi è stato il Kata collettivo con relativo Bunkai ( applicazione logica delle tecniche espresse nell’esecuzione del Kata) dei Karateka Dragon Boy, Dragon e Master Dragon. Saifa il Kata insegnato dal Maestro Bellino, per arricchire il bagaglio tecnico dei praticanti e specificatamente la versione dello stile Shito Ryu del Gran Maestro Mabuni. Eseguito sulle diverse direzioni sembra simulare, rievocandolo, un campo di battaglia, sul quale ha luogo il più elegante e al contempo feroce dei combattimenti. Uno scontro immaginario, ogni Kata, contro più avversari e nelle più disparate situazioni che rende il senso di cosa sia il vero Karate-do e per quali fini sia nato.

Al termine della forma, il Bunkai, l’applicazione eseguita in coppia dai Karateka ha svelato al pubblico i segreti tecnici celati in alcuni passaggi del Saifa, rendendo chiaro l’utilizzo e l’essenza di questa pratica. La scaletta della manifestazione sportiva è poi proseguita con la consegna di Targhe e Gagliardetti per gli ospiti presenti, per i Tecnici, i collaboratori e atleti agonisti. Tale momento, seguito dalla finale consegna delle cinture, dei diplomi e i conclusivi ringraziamenti per la realizzazione dell’evento, saranno dettagliati in un prossimo e conclusivo comunicato stampa.