Omicidio Fossari, arrestato il presunto assassino
La Squadra Mobile di Reggio Calabria e il Commissariato di Polistena, stanno eseguendo in queste ore a Cinquefrondi in provincia di Reggio Calabria, un'ordinanza di custodia cautelare su ordine della Procura della Repubblica di Palmi, nei confronti di una persona ritenuta responsabile dell'omicidio di Francesco Fossari (43 anni) avvenuto a Melicucco il 2 agosto 2011 presumibilmente per motivi passionali. Fossari sarebbe stato ucciso da parenti della moglie a causa di una relazione extraconiugale con una donna. Secondo quanto si è appreso - nonostante il riserbo investigativo - il presunto assassino sarebbe legato da rapporti di parentela con la donna vittima del tradimento.
I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la Procura di Palmi alle ore 11 di oggi.
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Gli agenti stamane hanno eseguito un'ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi. Secondo l'accusa, si sarebbe trattato di omicidio premeditato. Il 2 agosto 2011, alle ore 14:10 circa, a seguito di una segnalazione pervenuta al Commissariato di Polistena, gli agenti della volante intervennero a Melicucco, in via Maggiore Medico Romano, dove trovarono riverso per il corpo esanime di un uomo, successivamente identificato per Fossari. Secondo la ricostruzione fatta dagli uomini della Polizia di Stato, l'auto con a bordo Giuseppe Bruzzese e il suo complice non ancora identificato, incrociò la macchina della vittima all'altezza del cimitero di Melicucco alle ore 14. Fossari, invitato ad uscire dal mezzo, fu freddato da distanza ravvicinata con vari colpi di diverso calibro (9x21 e 7.65), esplosi al capo e al torace. Gli accertamenti svolti in merito al feroce fatto delittuoso hanno permesso di inquadrare l'omicidio nell'ambito della relazione extraconiugale che la vittima intratteneva, da anni, con la sorella dell'arrestato. Sarebbe stato, pertanto, un delitto passionale dettato da risentimenti familiari e maturato con la complicità morale e materiale di più soggetti legati alla famiglia Bruzzese. A sostegno dell'ipotesi d'accusa le registrazioni di impianti di video sorveglianza e intercettazioni, ma anche numerose incongruenze rilevate nelle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dai vari personaggi della vicenda, nonché in tentativi di depistaggio attuati nel corso delle indagini.