Nasce Opah Festival, il suono che viene dal mare
Opah è il nome con cui è conosciuto nel mondo un raro pesce azzurro, il Lampris guttatus, pesce dai mille nomi, dai mille luoghi e dai mille colori, il pesce re, anzi “u pisci rre”. Un pesce bellissimo, ricco di sfumature e diversità e caratterizzato da luminose e straordinarie pinne di uno sgargiante rosso.
Il festival si svolgerà a Paola dall'1 al 28 agosto 2012, toccando vari luoghi del territorio cittadino.
Al mare è legata con vari fili l’identità di Paola e dei territori circostanti, il mare degli approdi e delle partenze, di porti attesi e rimpianti, di coste che temevano i saraceni, di San Francesco che protegge chi va per mare.
Nella prima edizione di Opah Festival sono state individuate nella musica e nella danza le espressioni artistiche alle quali chiedere di guidare il viaggio di questo cartellone. Un percorso che va di costa in costa e attraversa oceani, attraversando diversi territori coreutici e musicali, esplorando le forme artistiche che si affacciano sui mari del mondo, in un progressivo variare scena e ambientazione come variano fondali e coste.
La partenza del viaggio del pesce re è prevista il primo di agosto, simbolo dell’inizio dell’estate, da una terra che è anche timore, attesa, paura del non ritorno e gioia del rivedere la patria: il Sud America. Luogo di tanti viaggi della speranza, di biglietti di sola andata e di legami mai recisi, di ritorni in cui si facevano i conti con un miraggio di affrancamento dal bisogno troppo illusorio per essere davvero creduto.
I protagonisti di questa prima tappa saranno i musicisti di Banda Oriental, riuniti intorno alla splendida voce di Costanza Paternò.
Con il termine di banda oriental si indicava la parte più orientale dei territori spagnoli in Sud America e da questa dicitura geografico-coloniale prende il nome questo giovane progetto italiano dedicato a continuare il suono e la poesia delle canzoni di Violeta Parra, Mercedes Sosa, Isolina Carrillo, Omara Portundo, Chavela Vargas, cantanti e poetesse le cui canzoni trasudano umanità e sentimenti; ricche d’amore per la propria terra, schierate in difesa delle tradizioni.
Il festival proseguirà per tutto il mese di agosto con un calendario ricco di appuntamenti, diversi per varietà, tipo di pubblico, espressioni artistiche, tenuti insieme dalla comune relazione con le terre di mare, da cui provengono gli artisti e che hanno generato le tradizioni musicali che sarà possibile ascoltare.
"Opah Festival rappresenta indubbiamente il cuore pulsante del cartellone estivo paolano, ha dichiarato il sindaco di Paola, Basilio Ferrari. Non si discute - ha aggiunto - che sul cartellone estivo un'amministrazione si gioca molta parte della propria popolarità perché se è vero che la crisi morde è anche vero che rimane forte l'esigenza di evasione, di rinsaldare le consuetudini della collettività, di coinvolgere i cittadini nella vita comunitaria. Siamo certi di aver offerto ai cittadini paolani un cartellone di primaria qualità".
"Quando se ne è presentata l'opportunità - ha aggiunto il vicesindaco Francesco Sbano - non abbiamo esitato un attimo a riallacciare la collaborazione tra l'Amministrazione comunale e il Consorzio Musicisti Calabresi, un connubio che in passato ha offerto ai cittadini paolani occasioni di svago mai banali e che continuerà nella stessa direzione nei prossimi mesi con nuovi progetti, nell'ottica della creazione di un manifesto della cultura che produrrà iniziative durante tutto il corso dell'anno".
"Non è mai facile elaborare un programma per un festival che nasce e che vuole durare, ha concluso Maurizio Cuzzocrea, direttore artistico di Opah Festival. Le risposte e i bilanci li raccoglieremo alla fine, insieme al pubblico ed ai soggetti pubblici e privati che hanno creduto in questo esperimento. Abbiamo messo in mare una barca e l’abbiamo legata a un pesce giramondo, vedremo dove ci porterà".