Domenica 12 agosto riprenderà a Paola la programmazione di Opah Festival
Domenica 12 agosto riprenderà a Paola la programmazione di Opah Festival, il suono che viene dal mare. La seconda tappa del cartellone prevede El Raqs, un affascinante spettacolo di danza orientale, dedicato al fascino dei ritmi e dei costumi arabi, elementi centrali di una danza che è cultura e spettacolo al tempo stesso. Raqs in arabo significa danza. El raqs narra la storia della danza orientale dalle sue origini come danza sacra fino alla fusione con la musica elettronica. Veli, spade, bastoni, candele raccontano alcuni dei tanti stili di questa danza antica che rivive oggi nei corpi e nelle anime di Deliah, Jada, Nur e Syria, le quattro danzatrici che si alterneranno sul palco allestito nello storico scenario paolano di Piazzale Sette Fontane. Danze egiziane, babilonesi e moderne fusioni ci accompagnano per mano nel mondo mediorientale, facendoci gustare tutta la sua magia.
Il primo agosto, la prima serata della prima edizione di Opah Festival ha inaugurato il cartellone estivo della città di Paola. Il nuovo progetto, ideato dal Consorzio Musicisti Calabresi con il patrocinio dell'amministrazione comunale di Paola, ha visto protagoniste le armonie e le liriche del sudamerica di lingua spagnola – interpretate dai musicisti del quartetto Banda Oriental – che si sono fuse perfettamente con la tensione e la partecipazione emotiva del pubblico che ha popolato lo scenario affascinante della Villa Comunale di Paola. La serata si è svolta in un clima di grande partecipazione e il pubblico ha seguito con interesse il viaggio musicale nei diversi ritmi della musica sudamericana, guidato dalla voce particolarmente versatile e ricca di sfumature di Costanza Paternò. La giovane interprete siciliana si è dimostrata capace di affrontare con maturità e affascinante presenza scenica un repertorio non semplice, soprattutto per l'inevitabile confronto con le straordinarie voci che lo hanno fatto conoscere nel mondo, come Mercedes Sosa, Violeta Parra e Omara Portuondo.
Sostenuta da un ensemble efficace, sobrio ma capace di improvvisi slanci ritmici e raffinate soluzioni armoniche, la poesia delle donne del sudamericana ha segnato l'inizio di un festival che nella scelta del tema - il suono che viene dal mare - non poteva che partire dall'Argentina una terra storicamente legata alla cultura calabrese e a viaggi che ancora oggi segnano la storia delle famiglie paolane. Molto soddisfatti sono apparsi alla fine della serata il direttore artistico della manifestazione, Maurizio Cuzzocrea, e il vicesindaco di Paola, Francesco Sbano, che hanno introdotto e presentato la manifestazione. Dopo il fascino delle danzatrici di El Raqs, Opah festival proseguirà lunedì 13 agosto con il gruppo siciliano “I Beddi - Musicanti di Sicilia”.
Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi della terra di Sicilia. Voci autorevoli di persone comuni. Suoni che si muovono tra tradizione e innovazione; musiche antiche, un tempo tramandate oralmente; versi riproposti, rimodellati, riarrangiati per un pubblico moderno che ha voglia di conoscere la cultura remota di questo popolo. Sonorità arcaiche che si fondono con melodie attuali composte dai musicanti di questo gruppo di Siciliani Doc. I temi rappresentati dai “Beddi” sono svariati ma accomunati da un sentire comune, caratterizzanti la semplice vita di tutti i giorni, un cammino esplorativo attraverso i secoli che non va in una sola direzione bensì si muove parallelamente su binari contrapposti, avanti e indietro nel tempo, con una intermittenza quasi ciclica. Il gioco, la passione, l’ironia e il sogno; lo strazio patito per la donna amata, fiera e spesso irraggiungibile agli occhi dello spasimante; le filastrocche, il cunto tra parodia e scherzo; li canzuna a ballu realizzate durante le feste patronali o durante gli sposalizi; i canti di protesta contro il potente di turno; le serenate e i rispetti d’amore. I Beddi suoneranno e canteranno l’amore per la Trinacria.