Furto di rame a Gioia Tauro, scatta l’operazione “Oro rosso”
È scattata nella notte a Gioia Tauro un'operazione della Polizia di Stato, denominata "oro rosso", per l'esecuzione di sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Palmi, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di altrettante persone accusate, in concorso tra di loro ed in più circostanze, di furto e ricettazione di tonnellate di rame, per lo più sottratto alle ferrovie e alla Telecom.
Contestualmente agli arresti sono stati eseguiti decreti di sequestro preventivo di due società di Gioia Tauro, che si occupano della raccolta, trasformazione e commercializzazione di materiali ferrosi e similari.
I dettagli dell'operazione saranno riferiti in una conferenza stampa che si terrà nell'ufficio del Procuratore Capo di Palmi, Giuseppe Creazzo, alle ore 10 di oggi.
13:19 | Gli arrestati sono R.D., di 50 anni; G.D., di 55 anni; S.C.A., di 51 anni, A.A., di 46 anni (tutti nati a Gioia Tauro); A.B., 34enne nato a Reggio Calabria; A.B., 23enne nato a Melito Porto Salvo (Rc).
Gli agenti del Commissariato di Gioia Tauro, diretto dal vice questore aggiunto Stefano Dodaro, contestualmente agli arresti hanno eseguito anche i decreti di sequestro preventivo delle società entrambe con sede a Gioia Tauro.
Le indagini sono state avviate il 2 novembre 2011, in occasione di un furto di cavi in rame all'interno di un capannone della ditta Radiplast, nella zona industriazle di San Ferdinando. All'interno di una cabina elettrica di trasformazione a 20 mila Volts, nel cortile del capannone, gli agenti rinvennero un cadavere carbonizzato, successivamente identificato in Sadik El Tayb, marocchino di 33 anni, presumibilmente rimasto folgorato mentre era intento a sottrarre materiale in rame dalla cabina.