Guccione (Pd) su trasferimento di cardiochirurgia a Reggio

Cosenza Salute

“Il Commissario per il rientro dal debito sanitario nella nostra regione, on. Giuseppe Scopelliti, nella riunione del Tavolo “Massicci” del 23 luglio scorso è stato sorpreso con le mani nella marmellata!”. E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione. “Il decreto n.110 del 5 luglio scorso stabiliva, infatti –prosegue la nota- l’approvazione di un protocollo d’intesa tra la Regione e l’Università agli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro per la disciplina dell’integrazione tra le attività didattiche, scientifiche ed assistenziali che, al suo interno, prevedeva anche il trasferimento di 20 posti di Cardiochirurgia dalla stessa Università di Catanzaro all’Azienda Ospedaliera "Bianchi - Melacrinò - Morelli" di Reggio Calabria.

Dopo un primo esame del protocollo, il Tavolo “Massicci” ha espresso parere negativo, poiché il documento contiene elementi non condivisibili e criticità, soprattutto per quanto riguarda l’assegnazione dei posti-letto all’interno delle varie strutture, la previsione di trasferimento dall’università alle aziende ospedaliere del personale tecnico, amministrativo, infermieristico, tecnico-sanitario e di riabilitazione, e sul relativo onere finanziario”.

“La “furbata”, così come l’avevamo definita qualche giorno fa –aggiunge Guccione- è stata, quindi, definitivamente smascherata e il trasferimento dei 20 posti-letto di Cardiochirurgia a Reggio Calabria è stato tempestivamente bloccato dallo stesso Tavolo “Massicci”, poiché esso non trovava nessuna giustificazione rispetto ai criteri che riguardano sia il bacino di utenza sia il fatto che a Messina e, quindi, a pochi minuti dalla città dello Stretto, già esiste un reparto di cardiochirurgia, mentre l’area nord della Calabria e, in particolare la provincia di Cosenza, che conta una popolazione di 733.508 abitanti, rimane totalmente priva di questo importante servizio. E’ evidente che quella operata dal Commissario Scopelliti è stata una grossolana e ingiustificabile forzatura che non poteva non essere censurata e bloccata dai tecnici del Tavolo Massicci”.

“Aldilà di ogni discorso campanilistico –conclude Guccione- la scelta di dotare la provincia di Cosenza, che è la più grande della Calabria, di un reparto di cardiochirurgia, scelta stabilita, peraltro, da una delibera di Giunta regionale del 2009, va nella direzione di eliminare gli sprechi, di ridurre l’emigrazione sanitaria che ogni anno costa alla Calabria 247 milioni di euro e di assicurare ai cittadini di questa parte della nostra regione, che non possono essere considerati cittadini di serie B o figli di un dio minore, un sistema sanitario efficace ed efficiente. Scopelliti ne deve prendere rapidamente atto e agire di conseguenza, evitando sotterfugi e nuove, inammissibili “furbate””.



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