Catanzaro, “I Quartieri”: Catanzaro nel cuore ha bisogno di un trapianto

Catanzaro Politica

“Irrituale e fuori tempo massimo appare oggi la polemica messa in campo da Catanzaro nel cuore, sembra francamente agli occhi di tutti, la disperata difesa del soldato giapponese che non aveva capito che la guerra è finita, ma soprattutto sembra una misera resa dei conti, dal sapore amaro e rancoroso, di certo lo stesso che ne ha decretato la morte politica del movimento. - Si legge in una nota stampa a firma di Alfredo Serrao, presidente “I Quartieri” - movimento politico- Questa polemica è ormai fuori tempo perché lo scenario politico è cambiato, ma soprattutto perché è cambiata e sta cambiando la natura stessa della politica, che alla luce della crisi in atto, deve ritornare a pensare, ad elaborare un progetto, a saper amministrare, lontano da logiche di campanilismo da cortile ed in particolare, lontano da vuoti di memoria, che oggi animano i fantasmi di Catanzaro nel cuore, atteso che chi pontifica si nasconde dietro la sigla, senza mettere in campo la faccia!”.

Continua il comunicato “E’ finita l’epoca della delazione, della denigrazione e della menzogna… la stessa che ieri ha portato Catanzaro nel cuore a governare, o meglio a (s)governare la città di Catanzaro, operando nella giunta Olivo, a margine di un elezione che è scritta nella storia cittadina e che, ha visto il crearsi di una maggioranza trasversale, dove proprio i moralisti di Catanzaro nel cuore hanno gestito il comune con Olivo, grazie ai voti di Traversa, Tassone e tanti altri, che hanno alienato la politica rispetto ad un rancore personale: lo stesso rancore che oggi risorge…quale ultimo colpo in canna !Se i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche a margine della dichiarazione dell’ex sindaco Traversa, allora non si comprende dove voglia parare questo tipo di ragionamento, quando ormai si è delineato il panorama e quando ormai, tanti hanno lasciato il movimento stesso approdando, giustamente o ingiustamente, ad altre esperienze di certo come fatto personale, ma forse anche come a sancire la fine del presunto slancio politico del movimento.Oggi a Catanzaro nessuno sente la necessità di ricostruire le barricate, di rivivere stagioni anni settanta, per come nessuno sente la necessità di cavalcare un cavallo ormai zoppo che è quello del campanilismo miope, dietro il quale si nasconde un inconsistenza ed un incapacità manifesta e dimostrata nel quinquennio di Olivo.

"Fallimentare e silenziosa è stata quell’esperienza di governo ed oggi il sindaco Abramo né ha esplicitato i termini nelle sue linee programmatiche, fallimentare proprio perché i tanti della maggioranza minestrone, come Catanzaro nel cuore, avevano anteposto le argomentazioni alla logica della spartizione, la logica che ha visto primeggiare le “partecipate” comunali come terreno di conquista. Se su questo le discussioni stanno a zero e cantano i numeri di bilancio, altrettanto stanno a zero le presunte conquiste che il governatore Scopelliti sta facendo nella sua campagna di Catanzaro, dove nessuno ha chinato la testa, dove nessuno si sente subalterno, ma dove nessuno opera con la logica della molotov a prescindere, bensì usa la logica del confronto e della ricostruzione dei danni causati, dal duo Loiero-Olivo.Con questa logica si sta cercando di ragionare sulla sanità catanzarese, dove se Scopelliti dovesse fare il governatore e basta…allora dovrebbe chiudere la Fondazione Campanella, mandando a spasso 300 famiglie, guarda un po’ di certo tutte catanzaresi”.

“Ma Scopelliti è il governatore della Calabria, eletto con i voti dei calabresi, catanzaresi inclusi – prosegue la nota stampa- tanto che deve svolgere il suo ruolo, aprendo un confronto con le istituzioni locali e con la sanità locale, salvando di certo i livelli occupazioni, ma nel contempo razionalizzando le strutture alla luce delle competenze acquisite e dei limiti di spesa, per come ci risulta stia facendo. La stessa cosa che ci sembra stia facendo il sindaco Abramo, che non è diventato peraltro il portaborse di nessuno e che, nel suo lavoro quotidiano di risanamento della voragine lasciatagli in eredità, privilegia il reddito dei lavoratori catanzaresi ed al contempo il bene della città tutta. Se tutto questo è tema di scandalo, di invettive, di polemiche suicide, allora forse nessuno ha più capacità di analisi e di intervento e queste, risiedono soltanto negli “anonimi” di Catanzaro nel cuore. Gli stessi che indipendentemente dai gagliardetti sventolati per anni, come la scuola di Magistratura non hanno saputo mettere in campo ben altro, o difendere, migliorare e valorizzare quanto c’era, vedi per esempio il Centro Tipologico Nazionale, portato a Catanzaro dall’era Abramo e…..sepolto nella polvere dall’era Olivo/Cnc.Francamente non ricordiamo altro per cui dare merito di buona amministrazione a Cnc e, ce ne scusiamo per la nostra limitatezza, salvo ricordare la Notte Piccante, piccante nei costi e nella gestione discutibile o qualche forma di marketing urbano che ci ha lasciato come feticci, a memoria di come si sprecano i soldi dei contribuenti: quei pannelli per i parcheggi cittadini, da sempre spenti come è stata spenta la politica, non politicante ed arrampicante, ma quella della concretezza e se si vuole…della sana vergogna!”.


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