Libri: “Senza Targa” per non morire la seconda volta di ‘ndrangheta
Storie di buona vita a Torre Melissa. Giorno 23 agosto alle nove di sera alla Torre aragonese arrivano gli apostoli del libro ‘Senza Targa’ dei giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo.Un momento d’incontro, una riflessione, un’occasione per presentare agli ospiti della piccola cittadina dello Ionio crotonese la Calabria quotidiana, che quotidianamente sceglie di opporsi alla malavita. L’incontro è stato fortemente voluto dallo stesso sindaco Gino Murgi. «Quando ho incontrato questo scritto la prima cosa che ho pensato è stata che dovevamo trovare uno spazio per presentare questa Calabria – ha dichiarato il sindaco – il nostro paese vive soprattutto di turismo, anno per anno ci confrontiamo con persone che amano Torre Melissa e la Calabria, che vogliono godere del suo sole, delle sue bellezze, dei suoi sapori, ma soprattutto desiderano conoscere profondamente questa terra e io mi sento onorato di avere la possibilità attraverso Paola e Alessandro di mostrargli questa Calabria luminosa e ‘Senza Targa’. Mi onora la presenza dei protagonisti di questo scritto come la collega Carolina Girasole sindaco di Isola di Capo Rizzuto, perché la conosco personalmente e la stimo come donna e come sindaco e perché conosco le difficoltà alle quali bisogna far fronte per amministrare nei nostri territori» .
Carolina Girasole è solo una delle protagoniste del libro, con lei siederanno accanto agli autori nel suggestivo scenario della Torre Aragonese, Marisa Garofalo sorella di Lea, collaboratrice di giustizia uccisa e sciolta in 50 litri di acido. Marisa racconterà di sua sorella, del coraggio necessario per ribellarsi alla propria famiglia, della speranza che certi esempi siano il principio di quella rivoluzione culturale di cui la Calabria ha bisogno per crescere libera. Altro Protagonista sarà il giudice Romano De Grazia, il quale ha lavorato e lottato per diciassette anni perché fosse approvata la legge Lazzati , sostenuta anche attraverso il ‘Centro studi Lazzati’, fondato nel 1993 dallo stesso giudice con la collaborazione di altri giovani. La legge Lazzati «impone il divieto di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misura di prevenzione per reati di mafia» riducendo di fatto il potere mafioso legato al voto di scambio. E infine sarà presente Mario Congiusta papà di Gianluca, giovane imprenditore ucciso dalla ‘ndrangheta a Siderno. Mario ha letteralmente contato i giorni dalla morte del figlio fino a quando non è stata emessa una sentenza e da allora ancora lotta perché la ‘ndrangheta ha ucciso altri figli.