Musica: Fiorella Mannoia incanta Diamante

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È stata la voce limpida e potente di Fiorella Mannoia la protagonista dell’ottavo concerto estivo organizzato dalla Fondazione Lilli Funaro. Secondo quanto riportato in una nota diffusa dalla Fondazione, come nei sette appuntamenti precedenti, l’organizzazione ha scelto ancora la suggestiva atmosfera del Teatro dei Ruderi di Cirella, a Diamante. Alla Mannoia il difficile compito di cimentarsi con i successi di Vecchioni, Paoli, Daniele e De Gregori, alcuni degli ospiti delle passate edizioni dell’evento ideato in ricordo di Lilli Funaro -giovane studentessa di medicina scomparsa otto anni fa per un tumore cerebrale- per promuovere e sostenere la ricerca oncologica. L’artista romana è stata la prima donna a cantare per Lilli, con la sua voce ha saputo catturare gli oltre duemila spettatori senza ricorrere a infingimenti scenografici o strumentali, riuscendo nel prodigio di raccontare semplicemente delle splendide storie.

Per una sera, il cielo di Cirella e il cielo d’Irlanda hanno condiviso qualche nuvola e molta luce, sulle note di canzoni meravigliose cantate da un’interprete straordinaria. Vitale, allegra, sorniona, la Mannoia ha annullato la distanza tra palco e platea, tra l’artista e il suo pubblico, meritando numerosi applausi scroscianti. Parte, come un treno a vapore, e si mescola alla gente, la prende a bordo, balla insieme a loro confondendosi, se non fosse per la sua chioma inconfondibile. Si muove con eleganza, non lesinando battute ed aneddoti al caldo pubblico dei Ruderi di Cirella, con la sua maglietta sul cui dorso campeggia la scritta Sud, mostrando disinvolta che non si tratta di propaganda ma di identità. Parla del suo impegno nei confronti dei tanti Sud del mondo con leggerezza, condividendo le sue esperienze con il suo linguaggio fatto di gesti, di note e di sorrisi. Si è seduta ad un palmo da chi ha avuto la fortuna di conoscere Lilli, guardandoli negli occhi e sussurrando “Cara” in omaggio a Dalla, arrampicandosi su sonorità impervie, precluse a gran parte dei suoi colleghi, facendo apparire semplice ciò che ai più risulta impossibile.