Mare sporco: Pugliano replica al Vicepresidente di Legambiente
L’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - in merito alla nota del Vicepresidente di Legambiente, ha dichiarato: “Dalla risposta del Vicepresidente di Legambiente vengono alquanto rafforzate le nostre convinzioni sulla mistificazione della lettura e della valutazione dei dati presentati nel Rapporto 2012 di Goletta Verde. Intanto perché, in tale risposta, c'è una virata evidente sulla rotta indicata fino ad oggi da Goletta Verde, che portava alla denuncia dei mari più inquinati, e adesso la si indirizza verso l'inadeguato sistema della depurazione. Sarebbe stato meno irresponsabile – ha aggiunto l’assessore Pugliano - stilare una graduatoria di regioni più o meno virtuose nel campo della raccolta e della depurazione delle acque reflue, rispetto agli annunci deflagranti, su tutti gli organi di stampa nazionale, di mari inquinati. Dichiarare, oggi, “che nel Rapporto di Goletta Verde non si è parlato di acque di balneazione, perché su quelle la competenza è di Arpacal”, che ne certifica uno stato qualitativo rassicurante, ci indigna ulteriormente e ci rinnova la domanda su quale mare si è misurato il livello di inquinamento. In secondo luogo, chiarito che si tratterebbe di una graduatoria sul funzionamento del sistema di depurazione, ci saremmo aspettati, dal vice-Presidente di Legambiente, almeno una spiegazione rispetto alla formula matematica utilizzata per assegnare i posti in classifica, visto che, nonostante più ricerche, non riusciamo ad individuarne una che assegni l'ultimo posto alla Calabria. Registriamo, anche oggi, però, una dichiarazione poco seria e responsabile, seppur riferita a dati Istat, rispetto alla quale, in Calabria, quasi due milioni di abitanti scaricano i loro reflui direttamente nei fiumi e nel mare, sapendo che due milioni sono i cittadini che risiedono in Calabria. Altra cosa – ha successivamente dichiarato l’assessore Pugliano - è dichiarare che la Calabria è, insieme ad altre sette regioni italiane, in ritardo rispetto ai termini stabiliti dalla Unione Europea, per adeguare i sistemi depurativi in generale ed in particolare quelli appartenenti agli agglomerati con oltre 15 mila abitanti. Per quanto attiene i 18 agglomerati calabresi, coinvolti nella sentenza della Corte di Giustizia Europea, voglio segnalare, non tanto al Vicepresidente di Legambiente quanto agli onorevoli soloni, intervenuti a difesa di Goletta Verde e dei suoi giudizi pur di attaccare il Presidente Scopelliti, che le infrazioni comunitarie che hanno portato a tale sentenza sono aperte dal 2003 e che le diffide sono pervenute alla Regione nel 2005 e 2009. Al Governatore Scopelliti – ha concluso l’assessore regionale all’Ambiente Pugliano - invece, va riconosciuto il merito di aver dato, sin dal suo insediamento, con grande responsabilità e diversamente dal passato, la massima priorità al superamento di tali infrazioni, destinandovi 160 milioni di euro di risorse finanziarie del Piano per il Sud, per evitare di far coinvolgere la Calabria al pagamento delle elevate multe e, principalmente, per migliorare lo stato di salute dell'ambiente calabrese e, quindi, ridurre i rischi per la salute del mare e dei cittadini calabresi”.