Mare sporco, Legambiente replica alle accuse di Scopelliti

Calabria Attualità

“I dati presentati da Goletta Verde sono la conferma scientifica di quello che tanti cittadini e turisti vedono spesso in mare con i loro occhi e dipingono una situazione che il Governatore Scopelliti e l'assessore Pugliano conoscono molto bene. Noi non abbiamo mai parlato di balneazione, perché la competenza su questo è di Arpacal, ma di un rilevante inquinamento da scarichi fognari non depurati che spesso arriva a mare dalle foci di fiumi e canali".

E' quanto sostiene Stefano Ciafani, vice preseidente nazionale di Legambiente, in relazione alel critiche mosse dal governatore della Calabria, Peppe Scopelliti e dall'assessore regionale all'Ambiente, Franco Pugliano.

"L’obiettivo della nostra campagna - scrive ancora Ciafani - non è un segreto: quello di cui vogliamo parlare è la mancata depurazione, tema troppo spesso taciuto dalle istituzioni, che è stato oggetto di pesanti scandali nel passato in Calabria, e che invece sarebbe il punto di partenza per tutelare non solo il mare e la salute dei bagnanti ma anche l'economia turistica e costiera".

Per il vice presidente di legambiente "stupisce invece che il Governatore e l'Assessore si stupiscano di quello che denuncia Goletta Verde: secondo i dati dell'Istat, infatti, in Calabria quasi due milioni di abitanti equivalenti non sono serviti da un adeguato sistema di depurazione e scaricano i loro reflui fognari direttamente nei fiumi e nel mare. Questa grave mancanza ovviamente non è sfuggita neanche all’Europa: la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea ha condannato il nostro Paese perché 109 città o aggregati urbani medio-grandi non si sono ancora adeguati alla direttiva europea sul trattamento dei reflui approvata nel lontano 1991. Vale la pena ricordare che sono 18 i comuni calabresi che hanno contribuito alla condanna del nostro Paese. I dati di Legambiente possono anche non piacere, ma la si smetta di prendersela con chi solleva il problema, ma lo si risolva una volta per tutte. La mancata depurazione di tanti comuni in Calabria esiste da troppo tempo senza che siano stati presi interventi risolutivi da parte degli enti locali. Inoltre, ci sembra ridicolo insinuare che i dati di Goletta Verde siano concepiti addirittura per spostare i flussi turistici. Semmai il nostro lavoro serve anche a tutelare il turismo da questi problemi che lo minacciano seriamente”.

Legambiente, poi, nella nota precisa che "non è vero che sono stati prelevati campioni solo alle foci. Sono stati 24 i campioni prelevati in quelli che definiamo punti critici per potenziale inquinamento (spiagge, aree interessate da scarichi, etc) segnalati dalle strutture locali dell'associazione o direttamente dai cittadini attraverso il servizio "SOS Goletta" e i risultati delle analisi sono stati pubblicati il 25 luglio scorso a Roccella Jonica. In quell’occasione, pur avendo fatto inviti specifici, ci spiace dover sottolineare che nessun rappresentante della giunta regionale è intervenuto (era invece presente il direttore di Arpacal che intervenuto in conferenza stampa)".

"In attesa della prossima stagione turistica - conclude Stefano Ciafani - ci auguriamo che la Regione Calabria non perda tempo e soldi in inutili contestazioni giudiziarie e non scarichi la responsabilità sui Comuni inadempienti ma si metta all’opera con solerzia per guidare gli enti locali senza depuratori fuori dalla crisi, grazie a investimenti concreti e trasparenti dei fondi Cipe e dei fondi regionali del Piano Operativo sulla depurazione dell’agosto del 2011. Solo in questo modo sarà possibile rispondere alle continue e numerose denunce sul mare inquinato che ci arrivano dai cittadini, molto spesso riportate anche sulle cronache locali, ed evitare danni alla Calabria e alla sua economia turistica".