La sorte di un aeroporto: Guido, tra ragionevolezza e perfidia dei tagli lineari

Crotone Infrastrutture

“Risale al 14 u.s. L'ennesimo appello del Capo dello Stato a non smantellare lo stato sociale sotto la spinta (o forse l'alibi) dei necessari tagli alla spesa pubblica. Questi tagli, nell'immaginario della gente comune, significano: minori privilegi, più oculatezza ed eliminazione di sprechi; devono essere fatti con molta ragionevolezza e certamente comportano scelte faticose, soprattutto quando si prevedono impatti sulla vita di tanta gente. Certo più facile per chi governa è la strada dei tagli lineari; basta chiudere gli occhi e dare un netto colpo di sciabola, ad alcuni toccherà una leggera ferita di striscio ad altri il distacco netto della testa dal tronco. Il Presidente Napolitano ha esortato, appunto, ad evitare questa seconda strada, probabilmente più semplice, ma certamente più perfida ed ingiusta. – Lo si legge in una nota stampa di Napoleone Guido del Responsabile Unico O.I.V. Unioncamere, Comp.te Comitato CNEL legge “Brunetta” - performance P.A. - A me non spetta parlare di politica e non lo farò, dirò solo alcune cose sull'aeroporto “S. Anna” di Crotone, ne ho titolo e lo farò. Ne ho titolo per essere stato per un certo tempo Presidente della società di gestione e coautore, con un “manipolo di eroi”, guidati dall'indimenticabile Romeo Fauci, della riapertura di quello scalo dopo 17 anni di chiusura e di abbandono. Non è comunque la nostalgia, l'orgoglio ed i buoni sentimenti di allora che io voglio portare quale contributo alla discussione in atto sulla regionalizzazione di alcuni scali italiani ed agli approfondimenti che in questi giorni il Vice-Ministro Ciaccia stà compiendo. Esistono, a mio avviso, due motivi di ragionevolezza, concretezza e coerenza che prevalgono sugli altri e di fatto dovrebbero impedire la regionalizzazione e quindi la chiusura dell'aeroporto “S. Anna” di Crotone.

1) Oneri di servizio e diritto alla mobilità | Per l'aeroporto “S. Anna” di Crotone fu impostata, da Romeo Fauci e da me, la richiesta di concessione degli oneri di servizio già alla fine degli anni novanta (in questo consigliati dalla brava Marcella Maggiori, a suo tempo braccio destro dell'autorevole Presidente dell' ENAC Vito Riggio); dopo qualche anno la richiesta fu accolta e di fatto il territorio del crotonese fu considerato zona di difficile collegamento con il resto del paese e del mondo (pressocchè un'isola). Le motivazioni furono ovviamente lo stato disastroso della s.s. 106 e la progressiva riduzione dei treni e del personale ferroviario che di fatto hanno reso e rendono la strada ferrata sempre più impraticabile. Sappiamo che il Governo intende eliminare i cosiddetti “oneri di servizio”, e ciò sarebbe già discutibile seguendo la logica del Presidente Napolitano, ma pretendere di eliminare i motivi che hanno spinto Governi precedenti ad assimilare i collegamenti crotonesi a quelli di Lampedusa appare e non solo a me, un abuso, un non senso, un tentativo di eliminazione di uno dei diritti caratterizzanti lo Stato Sociale di un paese civile: il diritto alla mobilità. Volendo essere ancora più chiaro dirò che se si dovesse trasformare lo scalo di Crotone in aeroporto regionale ciò comporterebbe l'automatica chiusura per mancanza di fondi (taglio netto della testa); ma la stessa cosa non avverrebbe a Brescia dove (a detta del Presidente CCIAA F. Bettoni) non sono assolutamente preoccupati in quanto la larghezza dei mezzi della società di gestione e degli Enti che la sostengono permetterebbe al locale aeroporto di continuare ad operare senza traumi (ferita di striscio). Non vi sembra un classico esempio di taglio lineare che uccide i più deboli e scalfisce soltanto i più forti? Il risultato indotto dalla chiusura dell'aeroporto di Crotone sarebbe, oltre alla negazione del diritto alla mobilità, la negazione di ogni residua speranza alla ripresa ed allo sviluppo.

2) Porto turistico e negazione dell'ultima speranza | Dopo un'affannosa quanto infruttuosa ricerca di possibili vie per lo sviluppo, le Istituzioni locali hanno individuato nella nascita di un porto turistico di medie dimensioni (600/700 posti-barca) e di tutte le attività ad esso connesse, una risposta relativamente rapida e sufficientemente importante alla pesante domanda di lavoro, soprattutto dei giovani. Un porto turistico ed un aeroporto a dieci minuti di strada rappresentano un binomio vincente e per questo si sono spese molte energie. La chiusura dell'aeroporto porterebbe con se il mancato sviluppo del porto turistico che ormai, per la nostra gente rappresenta l'ultima speranza dopo il declino dell'industria di Stato, il degrado ambientale che essa ha provocato ed il fallimento degli strumenti di incentivazione alle imprese che da noi si sono rivelati strumenti di incentivazione alle truffe di molte imprese del nord. Dopo i duri colpi inferti dallo Stato e dai truffatori professionisti è mai possibile rubare ai giovani l'ultima speranza, portare i padri alla disperazione ed abbandonare un territorio all' abbraccio mortale della 'ndrangheta? Ma soprattutto, ed è quello che fa più male, si può veramente pensare che tanto e tale danno dovrebbe essere provocato per consentire allo Stato, quello stesso colpevole Stato, di risparmiare su poche unità di vigili del fuoco e di addetti ENAV che, peraltro, non potranno essere licenziati ma sbattuti chissà dove?

Concludo dicendo che anche a livello simbolico non è consentito ad alcuno fare economie da quattro soldi sulle spalle della provincia più povera d'Italia, distruggerne il futuro e soprattutto uccidere la speranza dei giovani. Se mai qualcuno aveva in mente di risolvere i problemi del paese uccidendo i poveri sappia costui che con questo sistema si uccideranno sicuramente i poveri ma subito dopo i ricchi moriranno da soli per carenza di poveri da spremere o per mano di chi non avrà più nulla da perdere vedendo i propri figli soffrire. Se un qualunque cittadino avrà la sensazione che sono saltate le regole civili, di buon senso, di ragionevolezza; se si sentirà ingiustamente colpito senza avere colpa alcuna, allora si sentirà autorizzato a compiere qualsiasi delitto. Crotone è ad un passo da questa situazione, la calma è solo apparente ed è il caso che si faccia tutti molta, ma molta attenzione!”


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