Inquinamento: controlli a tappeto dei Carabinieri sulla costa tirrenica cosentina
Nella giornata di ieri – informa una nota dei Carabinieri di Scalea e Paola - al termine di un servizio di polizia giudiziaria a contrasto dell’inquinamento del mare e del fenomeno dello sversamento abusivo dei reflui in acque marine e fluviali, iniziato dal dicembre del 2011 e riguardante l’intero territorio costiero tirrenico, hanno verificato la regolare allacciatura alla rete fognaria di 500 costruzioni tra civili abitazioni, complessi residenziali, turistici e produttivi, sparsi nell’intero territorio competenza.
Al termine delle ispezioni alle condotte di scarico, avvalendosi per gran parte dell’opera delle polizie locali espressamente delegate, i militari hanno segnalato segnalare alla competente autorità amministrativa regionale ex art. 124 e 133 del d.lgs 152 del 2006, 170 persone fisiche tra amministratori di imprese, condomini e proprietari di abitazioni, responsabili di aver violato la citata normativa avendo effettuato scarichi di acque reflue domestiche senza la prevista autorizzazione.
Nello specifico sono stati denunciati: nel comune di Praia a Mare, due titolari di abitazioni private, responsabili di sversamento di rifiuti organici nel sottosuolo in quanto in possesso di fosse asettiche non a tenuta stagna (art.6, co.1, lett. a, l.210/2008); a San Nicola Arcella un imprenditore edile del posto, per aver immesso nel sottosuolo n.6 pneumatici per camion autoracco (art.256, co.1, d.lgs. 152/2006). A Verbicaro tre titolari di abitazioni private responsabili di furto aggravato di acqua pubblica (art.624 – 625 c.p.), altri tre per aver effettuato uno scarico di natura domestica e smaltito rifiuti fognari proprie abitazioni su nudo terreno (art.6, co.1, lett.d, d.l. 172/2008). Sette responsabili di violazione in materia edilizia (art.44, co.1 dpr 3280/2001) e 22 responsabili di scarichi incontrollati sul suolo e connesse sanzioni penali (art.103 – 137, d.lgs. 152/2006) due titolari di abitazioni sono stati accertati quali responsabili di truffa in danno del comune di verbicaro (art.640 c.p.) per aver con artifizio indotto il comune in errore procurandosi un ingiusto profitto consistito nel poter utilizzare un’ utenza idrica comunale destinata allevamento animali, a maggior convenienza, anche per uso abitativo.
Nel comune di Belmonte Calabro 4 persone tra proprietario, commitente, responsabile della ditta e direttore lavori per il reato di opere illecite poiché effettuavano lavori di ristrutturazione interna a locale sottoposto a vincolo paesaggistico senza nulla osta della sovrintendenza beni architettonici; 5 tra imprenditori e commercianti di cui due responsabili di abbandono di rifiuti e gestione non autorizzata di altrettante discariche abusive, e tre per aver effettuato attività di trasporto di rifiuti non autorizzata. Nel paese di Lago 5 persone tra proprietario, commitente, responsabile della ditta e direttore lavori per il reato di abusivismo edilizio avendo realizzato fabbricato civile abitaizone difforme permesso costuire
A Paola 4 persone tra proprietario, commitente, responsabile della ditta e direttore lavori per il reato di abusivismo edilizio avendo realizzato fabbricato civile abitaizone con nuove opere difformi permesso costuire. Mentre, nel comune di San Lucido un imprenditore edile responsabile di abbandono e accumulo di rifiuti inerti e gestione non autorizzata di discarica abusiva. A Fiumefreddo Bruzio 9 persone tra proprietari, commitenti, responsabili della ditta e direttori lavori per il reato di abusivismo edilizio in zona sottoposta a vincolo sismico costruivano due fabbricati adiacenti tra loro difformi permesso comunale di costruire. Inoltre 2 persone tra commitente e responsabile della ditta per il reato di abusivismo edilizio in zona sottoposta a vincolo sismico, idrogeologico forestale poiché demolivano e iniziavano costruzione di un fabbricato assenza alcuna comunicazione e 5 persone tra proprietari, commitenti, responsabili della ditta e direttore lavori per il reato di abusivismo edilizio in zona sottoposta a vincolo sismico, idrogeologico forestale poiché realizzavano ampliamento di diverse unità immobiliari in assenza di dia e permesso costruire. Infine, nel comune di Longobardi 6 persone tra proprietari, commitenti, responsabili della ditta e direttore lavori per il reato di abusivismo edilizio in zona sottoposta a vincolo sismico, poiché realizzavano strutture in assenza di dia e permesso costruire.