Estate 2012, bilancio negativo per gli operatori turistici
Presenze in calo del 15% e consumi in caduta del 20%, questi i primi bilanci ufficiali che certificano l’estate della crisi. Spiagge deserte, soprattutto dal lunedì al venerdì, ombrelloni chiusi e pranzo al sacco. La Fiba-Confesercenti, che riunisce gli imprenditori balneari del Paese, ha svolto un sondaggio consuntivo tra i suoi iscritti registrando negli stabilimenti un calo delle presenze dal 5% al 15% rispetto allo scorso anno.
Dall'inchiesta risulta poi che i bagnanti hanno risparmiato non solo per l'affitto di sdraio e lettini, ma anche per gelati, panini e bibite fresche. Gli acquisti nelle strutture organizzate sugli arenili sono infatti diminuiti del 20% nel confronto con il 2011. Non si segnalano invece particolari differenze tra quanto avvenuto sulle coste del Nord e quelle del Sud del Paese, segno evidente che la crisi ha colpito indistintamente in tutte le regioni. La tendenza al risparmio dei consumatori è confermata anche dalle presenze registrate sulle spiagge libere attrezzate (in linea con il passato) e in particolare in quelle raggiungibili con i mezzi pubblici, prova che anche il caro-benzina ha contribuito a modificare le abitudini dei vacanzieri.
Nei fine settimana la situazione è stata migliore, ma nella maggior parte dei casi sulle spiagge sono arrivati solo gli abitanti delle zone vicine agli stabilimenti e in prevalenza coloro che abitavano una casa di villeggiatura, non i turisti di altre parti della Penisola.