Vibo Valentia: Cisal apprezza Fuscà di Azione democratica
Riceviamo e pubblichiamo una nota diffusa dalla Cisal, affinché a Vibo la politica torni nelle sedi dei partiti.
“La Cisal apprezza il recente contributo di Azione democratica che invita il teatrino della politica ad assumersi le proprie responsabilità in ordine alle difficoltà che stanno vivendo il territorio e le istituzioni. Ne apprezza l’appello e ascolta il pensiero di chi ha voluto che lo scenario venisse movimentato dall’impegno di chi crede che il libero dibattito non può non incidere nella crescita della società moderna. Non c’è dibattito o se è presente soffre di preoccupante debolezza; l’opinione pubblica aumenta la sua apatia; è completamente assente la cultura della proposta; stenta a trovare proselitismo l’idea della programmazione politico amministrativa. Antonello Fuscà, cofondatore di Azione democratica, gruppo politico che ha ufficializzato la sua idea sul palcoscenico politico territoriale soltanto da qualche settimana, risponde alla Cisal e spiega perché è scesa in campo Azione democratica.
“La politica è spenta e vogliamo discutere, assieme alla gente, se esiste un sistema da queste parti per cambiar modo di fare politica, orientando il nostro pensiero sul più complessivo stato di salute del territorio, studiando nuovi progetti di sviluppo per una società civile che deve abbandonare la vecchia strada dell’arte della politica. Che ci sia bisogno di cambiare percorso è fuori discussione. Così come siamo convinti che la partecipazione alla politica è elemento essenziale per interpretare le sofferenze della gente. Il superato e ormai inadatto modo di guardare ai problemi della gente crediamo appartenga al passato. Oggi più che mai occorre recuperare il rapporto sociale più completo, coinvolgendo tutti indistintamente. Coinvolgimento che aiuta a diventare protagonisti di scelte inderogabili ma soprattutto immediate. Aveva certamente un senso – ricorda Antonello Fuscà - l’espressione di Carlo Azeglio Ciampi, a Vibo Valentia, negli anni passati, quando, in una visita al Valentianum, sostenne che “i problemi di questo territorio deve sbrogliarseli lo stesso territorio, senza demandare tutto a Roma o alla Regione Calabria”. Come ? – si chiese allora l’ex Presidente della Repubblica – riflettendo sui disagi e le difficoltà di tutti i giorni, discutendo nelle sedi della politica ed invitando la gente a diventare protagonista del cambiamento!”. C’è la possibilità che questo avvenga ? Antonello Fuscà che nel passato ha svolto un concreto impegno come amministratore comunale con Alfredo D’Agostino sindaco, interrogato dalla Cisal ritiene che bisogna ricorrere ad ogni tipo di sforzo pur di favorire il ritorno al confronto nelle sedi politiche. Una forma che definisce “più partecipativa, più democratica, più trasparente e meno egoista.”
“Ci si ritrova nelle sedi di partito soltanto quelle poche volte in cui bisogna fare la conta delle tessere per favorire qualche nomina o presentare l’ospite in visita. Non c’è più spazio per il dibattito. Ai consigli provinciale e comunale ormai ci si arriva ognuno con la propria idea. Non c’è più un progetto comune. Ci si alza la mattina per tentare di imporre la propria convinzione. Il senso del cooperativismo è lontano un miglio. Intanto la città muore ed il cittadino prende sempre più le distanze dal Palazzo. Oggi tra i banchi di Palazzo Luigi Razza o Palazzo ex Enel si discutono sempre le stesse cose, con il medesimo sistema di ieri. E’ difficile che su un progetto di estrema utilità per la popolazione tutta vi sia una condivisione. Ne deriva che ogni soluzione diventa sempre più lontana proprio perché manca di quello spirito di condivisione che spinge a superare ogni problema.” La scelta di Azione democratica va a posizionarsi in direzione di una rivoluzione socio culturale e politica ?
“La gente è stanca di assistere impotente al cospetto della gestione di un’amministrazione del servizio pubblico svolta all’insegna della incapacità e della instabilità e ingovernabilità che pensa a salvaguardare i posti di potere senza capire realmente quali sono i bisogni quotidiani della gente che soffre e che comunque lotta contro questo preoccupante sistema di vita. Azione democratica mira a proporre una nuova era per i partiti ed i gruppi politici, avvicinando la gente al palazzo, stimolando i giovani a riappropriarsi della politica. Non è positivo, e lo si nota, che rimangano indifferenti allo stato di degrado politico amministrato imprenditori, sindacati, associazioni e liberi movimenti di pensiero. Il territorio ha la necessità di rigenerarsi in una nuova visione della politica che passi attraverso il più serio dibattito interno, rendendo partecipi tutti. Azione democratica respinge il reiterarsi della politica di salotto e delle scelte per appartenenza. La Cisal prende atto da queste spiegazioni che bisogna guardare con attenzione e riflettere su ogni iniziativa politica utile per aiutare la società civile a crescere. Una considerazione resta in piedi: il progetto di Azione democratica è atteso al varco”.
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