Vibo, Cisal: il prefetto Bruno trasferisce il modello Ventimiglia?
“La Cisal non può che ritenere eccellente il rapporto che si è andato ad instaurare tra i sindacati e il neo prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, che incontrando le sigle attive a Palazzo Rizzuti ha dimostrato di saper cogliere con il piglio giusto quello che potrà essere il dialogo tra le due parti sul complessivo stato di emergenza del mondo vibonese del lavoro. – Lo scrive in una nota Filippo Curtosi, Segretario provinciale aggiunto della Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori) di Vibo Valentia - Chi pensava che il prefetto Giovanni Bruno impiegasse molto tempo per impadronirsi delle attività in cantiere e che animano l’odierno confronto sindacale tra la massima autorità governativa del territorio e i rappresentanti del sindacato è rimasto quanto meno sorpreso della immediata capacità ricettiva del nuovo inquilino del quarto piano di Palazzo Rizzuti.
Stando a quanto discusso nell’ambito del cordiale quanto proficuo incontro di mercoledì scorso è stato possibile recepire che il prefetto Giovanni Bruno, orientato a proseguire ed ulteriormente migliorare il teorema promosso e sviluppato dal suo predecessore, Michele di Bari, non concederà respiro a chi verrà necessariamente coinvolto in un qualsiasi problema che avrà come momento centrale la produttività e l’occupazione. La Cisal esce soddisfatta dall’esordio con Giovanni Bruno e trova lo spunto per incrementare, ulteriormente, il suo ruolo di sindacato di analisi e proposta e capace di credere fortemente nella funzione esercitata dal titolare del più importante ufficio di Palazzo Rizzuti.
La recente esperienza di Giovanni Bruno al comune di Ventimiglia e le iniziative assunte in ordine ai più gravi problemi che hanno angustiato quel territorio, indicano che ci troviamo di fronte ad una autorità governativa che è pronta a gettare dentro ogni tipo il confronto la maturata convinzione che ogni soluzione diventa possibile se in presenza di un sistema di avanzata politica della concertazione. Ma cosa potrà fare Giovanni Bruno per la derelitta provincia di Vibo Valentia? Il suo biglietto da visita avverte che le speranze superano abbondantemente anche ogni prevedibile delusione.
Giovanni Bruno, tanto per citare un esempio pratico, ha avuto il grande merito di raggiungere e sottoscrivere un accordo quadro con il Gruppo delle Ferrovie dello Stato, la Regione Liguria e la Provincia di Imperia per la riqualificazione ed il recupero delle aree dismesse o dismettibili delle Ferrovie e quindi creare un polo attrattivo di particolare interesse per vari colossi industriali e non. È anche giusto che il prefetto sappia che siamo in presenza di una provincia che ormai da tempo vive nella sua più grave drammaticità non solo i problemi occupazionali dei lavoratori dell’Italcementi e dell’Eni quanto quelli dei cantieri chiusi, della illegalità e criminalità che scoraggiano qualsiasi iniziativa produttiva.
C’è un perché a tutto questo che la Cisal individua nella incapacità della classe dirigente che non ha mai saputo affrontare e risolvere anche i problemi più leggeri. Ma è giusto che il prefetto sappia che anche la classe politica ha le sue responsabilità se è vero che spesso si accorge del precipitare della situazione soltanto quando il problema è scoppiato. E questo vuol dire che alla base di tutto non esiste una complessiva conoscenza dello stato di salute di tutti i settori operativi della vita pubblica. Questa storia che ognuno viene preso di contropiede solo quando scoppia il problema, ad avviso della Cisal, deve finire perché è giunta l’ora che soprattutto la classe politica abbia una seria cognizione di quanto accade, dei pericoli che corre la imprenditoria e l’occupazione e che sostanzialmente minano la stabilità della società vibonese.”