Giovani vite spezzate: spettacolo - concerto alla Chiesa del Redentore di Lamezia
È ormai diventato un imperativo categorico per la parrocchia della Chiesa del Redentore di Lamezia Terme (Cz) dedicare momenti incisivi al valore e alla dignità delle giovani vite spezzate traendo spunto dalla statua del Redentore, scolpita nel 2006 dall’ artista Maurizio Carnevali dietro committenza dei coniugi Lina Latelli e Lillino Nucifero, che la diedero in dono alla comunità parrocchiale in memoria della giovane figlia Alida, scomparsa per errore medico il 24 agosto 1999, e delle giovani vite spezzate. La celebrazione della Santa Messa, ai piedi della statua del Redentore, officiata dal parroco don Armando Augello, è stata un’occasione per meditare e riflettere sulla vita dei giovani stroncata anzitempo e attingere da essa un messaggio di speranza e di miglioramento delle gravi condizioni in cui versano i giovani di oggi a causa delle criticità dell’attuale sistema educativo. E proprio su questa problematica si è soffermato il parroco della Chiesa del Redentore don Armando Augello durante la Santa Messa invitando le numerose persone presenti a meditare sul delicato e grave compito educativo e formativo dei giovani al quale sono deputate la famiglia, la chiesa, la scuola e le istituzioni civili e culturali senza però che queste ultime si sostituiscano alla famiglia.
«I figli sono lasciati soli dai genitori - ha detto don Armando nel momento in cui sono state rivolte al Signore delle preghiere per i giovani – che delegano ad altri la propria responsabilità educativa. Come possiamo colmare - ha continuato - gli attuali vuoti e le assenze? Come liberare ragazzi e giovani da ambienti di violenza o solitudine o di plagio, miti e illusioni, di vissuti virtuali facili a gestirsi: disimpegno, consumismo in cui li facciamo crescere? Come riappropriarci della cura dei giovani che affidiamo ad un mondo di agenzie, di benessere e funzionalità non deputate all’attenzione dovuta al cuore, alla mente, alla coscienza, alla educazione della libertà e della dimensione trascendentale della persona umana?». L’indifferenza nei confronti dei giovani è causa spesso dei disastri di sballo e sbando dinnanzi ai quali si commette «l’ulteriore errore – ha aggiunto don Armando - di categorizzare i giovani in una delle liste di disagio. Quando un giovane si sente categorizzato è ancora più finito e cade nella depressione o nelle rivalse o nella voglia di sfascio: si immedesima con la categoria e in essa si giustifica». Da qui la necessità di considerare i giovani singolarmente avvicinandoli, amandoli, cercando di risolvere i loro problemi e inculcare in loro il culto della vita». Solo cosi si possono affrancare dai soprusi di chi si serve di loro per i propri guadagni e permettere loro di vivere una vita migliore. Ancora a quarant’anni i giovani vanno alla ricerca di un lavoro e finiscono per morire lentamente.
«Speriamo - ha concluso - che la Chiesa in questi dieci prossimi anni possa ricoprire il suo ruolo educativo senza però sostituirsi ai genitori». Alla celebrazione della Santa Messa è seguito il concerto-spettacolo “La umana commedia dentro gli universi di Fabrizio De Andrè”, che a causa del maltempo, si è tenuto in chiesa, anziché all’aperto come era stato programmato. Prima dell’ inizio del concerto- spettacolo, la poetessa Lina Latelli ha letto delle poesie tratte dal suo ultimo libro “ Ali riflesse nel sole” per offrire ai giovani scomparsi un ulteriore tributo. È seguito subito lo spettacolo – concerto che è stato ideato e realizzato da Tonino Falvo, Lorenzo Di Cello e Claudio Fittante e che ha permesso di riscoprire il mondo interiore esplorato da Fabrizio De Andrè. Fin dal primo impatto gli attori, i cantanti e i musicisti hanno conquistato letteralmente il vasto pubblico presente che ha saputo apprezzare le loro abilità artistiche. Tante dunque le emozioni suscitate dalle parole inneggianti ai valori della vita e dalla meravigliosa musica di De Andrè che, eseguita perfettamente dal Complesso, ha trasportato tutti gli spettatori in magiche atmosfere. L’opera pertanto si è rivelata una sintesi meravigliosa di pensiero forte che nella viva e piagata commedia umana ha fatto vibrare le corde dell’anima nell’ universo luminoso di note di molteplici strumenti.