Operai morti a Lamezia, ultimo saluto della città
Lamezia Ternme ha reso omaggio alle tre vittime dell'esplosione avvenuta il 12 settembre nell'area industriale di San Pietro Lametino inun silos dell'azienda Ilsap. Questa mattina, nella camera ardente allestita nella casa funeraria in via Beato Umile da Bisignano, in tanti hanno salutato i tre giovani operai, Daniele Gasbarrone, Alessandro Panella ed Enrico Amati. Tante le persone che hanno voluto rendere l'ultimo saluto ai tre lavoratori morti per cause ancora in corso di accertamento.
Dopo la benedizione del vescovo della diocesi monsignor Luigi Cantafora le tre salme sono state portate nelle città natie dei tre lavoratori. "Vorrei invitarvi - ha detto il vescovo - a pregare di fronte a questo evento drammatico che ci sta davanti: tre bare racchiudono i corpi straziati di questi operai che nel loro lavoro hanno trovato la morte. Ci circonda, forse anche solo spiritualmente il dolore assurdo dei genitori, dei loro amori, dei parenti, dei colleghi di lavoro, insieme allo sbigottimento generale di tutta la città. Questo é un dramma che riguarda tutti. Non ci sono parole per questo modo inconcepibile di morire.
É accaduto ciò che non deve mai accadere sul posto di lavoro - ha aggiunto il presule - dove le persone si recano per guadagnarsi il pane con sudore e fatica. Negligenza? Mancanza di sicurezza? Non tocca a me rispondere, ma alla Magistratura e a quanti hanno le specifiche responsabilità previste dalle leggi. Io mi sento di dire, che La salute non può essere un prodotto da vendere in cambio di un posto di lavoro. Nessuno può cadere nel peccato di non occuparsi a sufficienza della salute dei lavoratori.
La nostra costituzione é fondata sul lavoro, ma come darle ragione in giornate come queste? La ricerca della verità sull'accaduto andrà avanti noi confidiamo nella Magistratura di questa città. A noi ora qui é chiesto un compito: sentire come "nostro" il dolore dei familiari e offrire loro la nostra vicinanza e preghiera". (AGI)