Università: 100 ricercatori stranieri per “contaminare” il sud

Calabria Attualità

Cento ricercatori stranieri al Sud per "contaminare" le università meridionali. È il progetto "Messaggeri" dei ministeri dell'Istruzione e della Coesione Territoriale, che stanzia 5,3 milioni per il 2013 e il 2014. Gli obiettivi dell'intervento, rivolto a giovani studenti delle università campane, pugliesi, calabresi e siciliane è di far sperimentare metodi di insegnamento e ricerca propri di altri sistemi educativi e contenuti innovativi sviluppati da centri di eccellenza internazionali. Ma l'ambizione di questo "piccolo, grande progetto" - hanno spiegato i ministri Barca e Profumo - è più elevata: "promuovere classe dirigente", "far esplodere le isole di innovazione presenti al Sud", "rompere i pregiudizi esistenti all'estero nei confronti dell'Italia meridionale", diventare "driver a livello europeo". L'intendimento è che gli studenti, venuti a contatto con i "messaggeri", accrescano la domanda di qualità nell'insegnamento e nella ricerca e rafforzino la capacità di critica costruttiva nei confronti dell'offerta universitaria.

"È un contributo a far incontrare domanda e offerta", ha spiegato il ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca nel corso di una conferenza stampa: da un lato la domanda degli studenti di "un'apertura intellettuale", la richiesta di nuovi "metodi applicativi", l'aspirazione ad acquisire strumenti validi a livello internazionale, dall'altro l'offerta di ricercatori europei (o italiani che operano all'estero) di contaminare con le loro idee il Mezzogiorno: "La speranza è che la voce dei ragazzi salga, che il Sud alzi la voce". Dopo aver stabilito il legame formativo - ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo - il progetto coniugherà formazione e ricerca, con la possibilità per gli studenti di fare esperienza in infrastrutture di altri paesi europei: "Sta per partire 'Erasmus for all' - ha detto Profumo - e questo progetto può diventare un modello da estendere in Europa".

L'intervento - hanno spiegato nel corso della conferenza stampa Eugenio Coccia, direttore del Gran Sasso Science Institute dell'Infin e Luigi Guiso, Axa Professor of Household Finance Einaudi Institute for Economics and Finance - è articolato in tre fasi: la prima prevede lo svolgimento da parte dei 'Messaggeri' di un programma di lezioni presso le Università del Sud. La seconda consiste nella partecipazione di una parte degli studenti che avranno frequentato le lezioni a stage nelle Università o centri di ricerca di provenienza dei docenti. La terza fase, infine, prevede che gli studenti, al loro ritorno, svolgano un'attività di “contaminazione” ad altri giovani della propria università. Un gruppo di 2-4 studenti partecipanti a ogni ciclo di lezioni (che si svolgeranno in italiano per dare opportunità a tutti gli studenti e non solo alle eccellenze) verrà selezionato per una visita/stage nell'università di provenienza del 'Messaggero'; la durata dello stage sarà da 2 a 6 mesi e ai giovani saranno rimborsate le spese di soggiorno.

Al loro rientro, dovranno restituire i metodi e i contenuti della propria esperienza e diventare così, a loro volta, catalizzatori di interesse e promotori di una più elevata domanda di qualità nell'insegnamento e nella ricerca. La novità del progetto - ha sottolineato Marco Mancini, presidente della Conferenza dei rettori - è di finalizzare la mobilità alla ricerca, dando la possibilità di usufruire delle infrastrutture europee: nessuna impostazione assistenzialistica ma la volontà di valorizzare ciò che già stanno facendo le università meridionali. Il primo bando sarà pubblicato a metà settembre ma un altro seguirà nell'autunno dell'anno prossimo.