San Sosti, due denunce per attività venatoria illegale

Cosenza Cronaca

Andavano a caccia di notte e in periodo non consentito e dovranno rispondere anche di introduzione e trasporto di arma e munizioni nel parco del Pollino e interruzione di un pubblico servizio o di pubblica necessità. Si tratta di due cacciatori di Acri deferiti all’autorità giudiziaria dopo una accurata indagine svolta dal personale del Corpo Forestale dello Stato di S.Sosti del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente diretto dal Vice Questore Francesco Alberti.

Le indagini sono iniziate dopo un esposto di una Associazione venatoria locale che lamentava che alcuni operatori di selezione del parco sconfinassero fuori la perimetrazione dello stesso per effettuare abbattimenti di ungulati. A seguito delle indagini operate dal personale Forestale è emerso che un operatore di selezione, facente parte dei selettori in attività, effettuava tale attività venatoria illegale insieme ad un altro cacciatore deferito in concorso di reato con il primo. Dopo il deferimento si è provveduto a segnalare all’Ente Parco la persona al fine di adottare nei confronti di questo i provvedimenti previsti dal regolamento.

L’attività di selecontrollo al cinghiale promosso dall’Ente Parco Nazionale del Pollino è presente da tempo nell’area protetta al fine di diminuire il conflitto tra cinghiale e coltivazioni agricole. A tal proposito, sempre gli uomini di S.Sosti, hanno segnalato altri due selettori all’Ente Parco, per aver agito in autonomia durante le operazioni dei telecontrollo.