Truffa, abuso d’ufficio e corruzione. Coinvolti un funzionario dell’Aterp e dipendenti Comunali

Cosenza Cronaca

Alle prime luci dell’alba dì oggi, mercoledì 3 ottobre, la Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha dato esecuzione ad una ordinanza dispositiva coercitiva, emessa dal Gip del Tribunale il 25 settembre scorso, a carico di 14 indagati, ritenuti responsabili - a vario titolo - dei reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica, rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione.

Agli arresti è così finito Oscar Fuoco, 54 enne Funzionario dell’Ufficio Manutenzione dell’Azienda Territoriale per la Residenza Pubblica di Cosenza mentre è stata comminata la misura cautelare dell’obbligo di firma nei confronti di S.F., 43 anni, e del genitore S.E., 64, titolari di imprese individuali impiegate per lavori di ristrutturazione edilizia. E' stato inoltre disposto il sequestro preventivo di dodici strutture edificate sul suolo pubblico.

Le indagini avrebbero permesso di riscontrare “precise responsabilità a carico di Oscar Fuoco il quale - sostengono gli inquirenti - viene identificato quale collettore di ogni genere di istanze illecite provenienti dalla locale criminalità ed afferenti all’utilizzo delle abitazioni di proprietà dell’ATERP”. Nell’ambito dell’indagini, sarebbero inoltre emerse responsabilità nei confronti di cinque dipendenti dell’Azienda Territoriale e due dipendenti del Comune di Cosenza. In fase di esecuzione saranno eseguite 14 perquisizioni domiciliari delegate, nei confronti di altrettanti indagati. Maggiori dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso d’una conferenza che si terrà alle 11presso la Questura di Cosenza.

h 11:12 | I Vigili del Fuoco, scortati da diverse squadre della Polizia, stanno eseguendo la demolizione di un fabbricato abusivo, costruito in legno in un'area pubblica di Serra Spiga, quartiere popolare di Cosenza. L'abbattimento del manufatto, che comprende un vasto giardino alberato, secondo quanto apprende l'Agi, è da mettere in relazione all'arresto di un funzionario dell'Aterp, Oscar Fuoco, eseguito stamattina.

h 14:55 | C'è anche un'area che avrebbe dovuto essere il parcheggio dei mezzi di pronto intervento della Protezione Civile tra quelle poste sotto sequestro oggi dalla Questura di Cosenza, in relazione all'inchiesta che ha portato in carcere un funzionario dell'Aterp. In realtà quell'area era stata recintata, con un alto filare di alberi, e all'interno erano state poste delle strutture in legno, una sorta di capanno che forse doveva servire a ricoverare dei veicoli. Ma erano state realizzate anche altre strutture a ridosso di un palazzo. Si tratta della zona di Serra Spiga, a Cosenza. In tutto sono 12 le strutture, sequestrate in tutta la città. Gli indagati, oltre a 5 altri dipendenti dell'Aterp, due impiegati comunali di Cosenza e due imprenditori edili, sono 12 persone tutte già note alla polizia e, in alcuni casi, figli o fratelli di noti boss locali. Si va da Emiddio Lanzino, figlio del noto Ettore Lanzino, latitante e ritenuto il capo dei capi della 'ndrangheta cosentina, a Pierina Pranno, sorella del noto Mario Pranno, ex boss locale e detenuto per reati di mafia.

GLI INDAGATI | Oltre all'arresto di Oscar Fuoco, 54 anni, dipendente dell'Aterp di Cosenza accusato di truffa ed abuso d'ufficio, la Procura di Cosenza ha disposto l'iscrizione nel registro degli indagati di 5 altri dipendenti della stessa azienda e di due dipendenti del Comune di Cosenza, di cui al momento non è stato diffuso il nome. Indagati anche due imprenditori, padre e figlio, E.S., 64 anni, e F.S., 43 anni. E poi - scrive l'Agi - ci sono i beneficiari delle presunte e illecite attività dell'arrestato. Si tratta di 12 persone, tutte già note alla giustizia: Nino Gaetano Mazza, 42 anni, noto anche per reati di mafia, e la moglie, Wanda Pesce, 40 anni; Luigi Abbruzzese, 27 anni, Fioravante Bevilacqua, 52 anni, Vincenzo Bevilacqua, 34 anni, e Mario Trinni, 41 anni, tutti ritenuti appartenenti al clan degli "zingari"; Pierina Pranno, 58 anni, sorella del noto boss Mario Pranno; Giuseppe Petrone, 54 anni; Emiddio Lanzino, 34 anni, figlio del noto latitante Ettore Lanzino, ritenuto essere a capo delle cosche della città; Romina Bevilacqua, 33 anni, Marcella Bevilacqua, 37 anni, e Antonio Bevilacqua, 33 anni, pregiudicati per reati contro il patrimonio.

"Abbiamo individuato diverse costruzioni per le quali è stata modificata la destinazione d'uso", ha detto in conferenza stampa Antonio Miglietta, Capo della Squadra Mobile di Cosenza. "Si tratta di scantinati adibiti a private abitazioni, locali caldaie che sono diventati bar o circoli ricreativi, porticati e scantinati che sono adesso supermercati, tutte aree e locali che appartengono all'Aterp", ha detto Miglietta. Per il procuratore aggiunto Domenico Airoma, si è scoperto un vero "sistema, che ha fatto sì che si privilegiassero determinate ditte per i lavori di manutenzione e che ha tollerato e avallato l'occupazione di porzioni significative del territorio di questa città, a vantaggio di pochi profittatori". "E non si pagava nemmeno nessun canone di utilizzo", ha sottolineato Airoma.