Emergenza sanità: Oliverio annuncia la convocazione di un consiglio provinciale aperto

Cosenza Salute

“Sulla grave situazione che si è venuta a determinare nell’intera provincia e, in particolare, nel presidio sanitario regionale dell’Annunziata di Cosenza, sono necessari interventi urgenti e mirati al fine di garantire, quanto meno, i Livelli Essenziali di Assistenza. Chi ha le competenze, gli strumenti e la responsabilità in materia per farlo, deve intervenire rapidamente, senza ulteriori indugi e senza più ricorrere alla stucchevole pratica dello scaricabarile”. E' quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, intervenendo questa mattina alla conferenza dei capigruppo provinciali che, su proposta dello stesso, ha deciso all’unanimità di convocare, per giovedì prossimo 11 ottobre, una seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Cosenza aperta a tutti i sindaci della provincia di Cosenza, ai parlamentari di tutti gli schieramenti politici, ai Consiglieri regionali e comunali, ai rappresentanti delle forze sociali e a quanti operano nel settore della sanità in provincia di Cosenza.

“Di fronte alla grave situazione in cui versano alcuni servizi sanitari e reparti ospedalieri -ha aggiunto Oliverio- non è più tollerabile nascondersi dietro le presunte inadempienze delle gestioni passate, peraltro già giudicate dai cittadini attraverso l’espressione democratica del voto, che sono alle nostre spalle e che risalgono, ormai, ad oltre due anni e mezzo fa. Oggi è sotto gli occhi di tutti e, in primo luogo del personale medico e paramedico costretto ad affrontare situazioni di grande emergenza e turni massacranti, che la situazione sanitaria nella nostra provincia si è aggravata oltre ogni limite arrivando, in alcuni casi, a non garantire più neppure i livelli minimi di assistenza”.

“Di fronte a tutto ciò –ha concluso Oliverio- non possiamo rimanere ancora inermi e passivi. Ce lo chiedono i cittadini che ogni giorno sono costretti a subire disservizi o a recarsi altrove per vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto alla cura e alla salute”.