Sanità: Papa scrive a Oliverio
Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma Raffaele Papa Coord. Prov. Cs MpA indirizzata al Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, in merito ai disservizi sanitari in provincia.
“In seguito agli accadimenti di questi mesi e giorni, è giunto il momento di far sentire alta e forte la voce dei cittadini della provincia di Cosenza e dire basta ad inefficienze e disservizi. Dall’intero territorio provinciale, dal Tirreno allo Jonio, da Aieta a Rocca Imperiale, da Cetraro e San Marco Argentano a Cariati, Corigliano e Trebisacce, dalle vette del Pollino a quelle della Sila e dalla stessa città di Cosenza, si eleva un unico grido, assistenza sanitaria a salvaguardia della propria vita. Disoccupazione, precarietà, indigenza sono problematiche serie e stringenti ma che vengono certamente dopo la tutela della vita che continua ad essere minacciata da una miope gestione della sanità. Un Piano di rientro ottuso ed antieconomico che ha caparbiamente e colpevolmente escluso e calpestato un diritto costituzionalmente sancito, ha consegnato alla prima provincia calabrese una sanità da terzo mondo. L’aver riconvertito e quindi chiuso gli ospedali montani e di frontiera e non aver contestualmente attuato quanto nello stesso piano previsto, l’assenza di una efficiente rete di emergenza urgenza, la grave carenza di ambulanze medicalizzate, le questioni personali e vendette politiche, l’evidente disorganizzazione ed incapacità gestionale di uomini e mezzi hanno letteralmente smantellato un sistema sanitario provinciale che pur tra varie difficoltà garantiva i livelli minimi di assistenza oggi inesistenti. Quale autorevole rappresentante politico-istituzionale di questo lembo di terra e del suo popolo Le chiediamo di farsi carico delle impellenti necessità e di ridare speranza ad ogni cittadino, ad ogni padre e madre di famiglia che vedono pregiudicata l’esistenza dei propri figli; si vive da condannati, non permetta che il grido diventi un lamento collettivo, potrebbe essere davvero troppo tardi. Cosenza non ha altra voce che la Sua per fermare una “malapolitica” che spesso occupa apparati e poteri facili ad elargire fondi di bilancio per “spese varie” di migliaia di euro, per consulenze e stipendi d’oro, per benefit e viaggi, missioni e rappresentanze ma che disdegna di tutelare chi è nella necessità e bisogno diventando negazione della sua stessa missione. Non è più rinviabile una presa di posizione netta e chiara a cui faccia seguito una incisiva azione politica istituzionale che ponga alla ribalta nazionale ed all’attenzione del governo centrale la grave situazione rappresentata e che Lei ben conosce; faccia presto, chi oggi spera, domani potrebbe non esserci più, per un ambulanza che non arriva, per una incauta reperibilità, per un pronto soccorso carente trasformato in lazzaretto o per un introvabile posto letto. Per i danni e le disavventure patite, per l’emigrazione sanitaria causata, per l’improvvido girovagare in ambulanze fatiscenti alla ricerca di un ricovero, per coloro che forse hanno perso la vita perché non prontamente ed adeguatamente assistiti, Le chiediamo ancora di farsi promotore di una class action, un’azione collettiva di responsabilità nei confronti della Regione Calabria, del Commissario ad acta per la Sanità e del Direttore dell’Asp di Cosenza. Associazioni, movimenti politici e cittadini tutti dei 155 comuni che rappresenta Le daranno il pieno sostegno per una lotta ardua e strenua a difesa della vita”.
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