Forestale, due denunce per vasti incendi boschivi
Denunciati a piede libero i presunti responsabili di due devastanti roghi che nei giorni scorsi hanno interessato, in due diversi incendi, diversi ettari di bosco costituiti prevalentemente da castagneti da frutto, pascoli, boschi di conifere e che handenno coinvolto anche strutture rurali, quali ricoveri di animali e numerose case sparse.
Il primo incendio ha interessato la località “Garcea”, in agro del comune di Cardeto. Gli uomini del CFS giunti sul posto e constata la gravità della situazione davano subito l’allarme alla Centrale Operativa avanzando richiesta di intervento di mezzi aerei, in quanto il fronte di fuoco si estendeva per circa tre chilometri interessando una zona altamente impervia e con forte pendenza.
Da accertamenti effettuati in loco riuscivano a scoprire che con ogni probabilità il fuoco era stato appiccato in una località limitrofa, dove ignoti avevano bruciato residui vegetali a seguito della ripulitura di castagneti da frutto. L’attenzione degli agenti del Corpo Forestale si è incentrata su una zona specifica dove, dopo ulteriori e approfonditi accertamenti, individuavano il punto di insorgenza ed il proprietario del fondo, nonché l’autore della ripulitura del terreno che, veniva deferito all’Autorità Giudiziaria.
Si tratta di M.F. 70 anni, a cui è stato contestato il reato di incendio boschivo colposo in base all’art. 423 bis C.P.
Un secondo incendio si è verificato nelle località “Suvero – Parrazzi –Brasi” in agro del comune di Serrata, dove è intervenuto il Comando Stazione di Laureana di Borrello. L’area interessata dalle fiamme era costituita da bosco ceduo misto con piante di leccio, roverella e altre essenze arbustive facenti parte della tipica macchia mediterranea. Gli agenti davano inizio al coordinamento delle operazioni di spegnimento e nello stesso tempo procedevano ad effettuare le indagini di rito, attraverso un accurato sopralluogo del territorio, dove si è avuto modo di individuare il punto di innesco dell’incendio.
La causa è di origine colposa dovuta ad una non corretta pratica agricola. L’incendio ha avuto origine dalla bruciatura di residui vegetali e dalla pulitura di un uliveto, effettuate su un fondo sito a valle della collina interessata dalle fiamme. L’alta temperatura e il vento presente in zona ha fatto sì che il fuoco sfuggisse al controllo del proprietario del fondo, M.D., che è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per incendio boschivo colposo.
Per le indagini, condotte oltre che dai Comandi Stazione competenti per territorio anche dal personale afferente al Nucleo investigativo polizia ambientale e forestale (NIPAF), è stato impiegato un metodo investigativo innovativo denominato M.E.F. (Metodo delle Evidenze Fisiche), basato su puntuali criteri di “lettura” del singolo episodio incendiario. Esso sta conducendo alla soluzione di un crescente numero di casi di incendio boschivo, sia colposo che doloso, con l’individuazione dei presunti responsabili.
Il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) e i Comandi Stazione ricadenti nella Provincia di Reggio Calabria, sono impegnati costantemente nell’attività di controllo del territorio per prevenire e reprimere un fenomeno criminale, come quello degli incendi boschivi, che provoca periodicamente ingenti danni al patrimonio ambientale. Fenomeno, che deriva sia da attività dolose che da pratiche colturali svolti con imperizia e negligenza. La stagione estiva appena trascorsa è stata interessata da un elevato numero di incendi boschivi di origine dolosa e colposa e, l’impegno assiduo del Corpo Forestale dello Stato ha portato a deferire all’Autorità Giudiziaria diversi soggetti sorpresi nell’atto di compiere tale atto criminoso.