Rende: studenti occupano il liceo scientifico Pitagora
Riceviamo e pubblichiamo una nota diffusa alla stampa dagli studenti del liceo scientifico Pitagora di Rende che in questi giorni hanno occupato l'istituto:
"Noi studenti del liceo scientifico Pitagora abbiamo deciso di occupare in giorno 18 ottobre c.a. per i seguenti motivi (interni ed esterni al nostro istituto): scarsa disponibilità da parte della dirigenza ad avallare le nostre richieste (a nostro avviso tutt’altro che esagerate); spese elevate da parte di noi studenti, oltre alle tasse anche 5€ per i libretti delle giustificazioni (sponsorizzati) e varie spese aggiuntive il cui profitto non ci è noto; sempre più scarsa la rappresentanza, e di conseguenza l’importanza, degli studenti in particolare nelle scuole ma, anche, nelle università; tagli dei fondi alla scuola pubblica per finanziare le private; costo elevato dei trasporti pubblici specialmente per i pendolari; contro la privatizzazione delle aziende radiofoniche e televisive (divisa prevalentemente tra illuminati e massoni);
L’occupazione va avanti da 3 giorni senza danni, con ordine ed organizzazione. Gli oggetti di valore sono stati raccolti e messi in sicurezza in alcune classi chiuse e tutti i ragazzi partecipanti si stanno impegnando al meglio. Già il primo pomeriggio abbiamo avuto un incontro con alcuni ragazzi del comitato degli studenti della provincia di Cosenza per coordinare una lotta come con le altre scuole.
Nella mattinata del secondo giorno abbiamo organizzato vari laboratori di genere didattico e ludico nei quali si discuteva e praticavano varie attività (fotografia, musica, protesta, pulizia della struttura occupata…) uno di questi riguardava l’edizione di un giornalino dell’occupazione nel quale verranno scritti i motivi e gli avvenimenti della nostra occupazione e questo sarà distribuito a studenti e docenti e se possibile anche alle edicole della zona gratuitamente.
Le attività continueranno in modo produttivo tra laboratori, assemblee, incontri con altri studenti per scambiare idee ed esperienze per tutti i giorni dell’occupazione che continuerà fino a quando non avremmo ottenuto dagli organi preposti garanzie alle nostre rivendicazioni.