Vibo. La Cisal invita il Consiglio Provinciale a rivedere i comportamenti
“Nella complessiva storia politico amministrativa della provincia di Vibo Valentia il pomeriggio di lunedì, ieri l’altro, trascorso nella sala consiliare di Palazzo ex Enel verrà ricordato come un momento non soltanto di forte ed inedita tensione sociale quanto una dimostrazione di secca sconfitta della politica che non riuscendo a superare il delicato momento emergente si è affidata alla pratica del ruolo di difesa della propria bandiera, piazzando un secco ed immeritato colpo alle seppur residue e legittime speranze dei lavoratori e di quanti in qualche modo hanno avuto un rapporto di collegamento con l’Ente Provincia. – Lo si legge in una nota stampa del Segretario provinciale della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori di Vibo Valentia Filippo Curtosi – Per la prima volta la politica non è riuscita a fare quadrato attorno ai preminenti interessi dei lavoratori, facendo prevalere la cultura della conta dei numeri.
Una beffa che va ad aggiungersi alla già precaria condizione in cui versa l’Ente destinato ad essere abolito ed accorpato, probabilmente, alla provincia madre di Catanzaro. Un gesto consumato tra l’attonita presenza di una cospicua presenza dei lavoratori sorpresi per l’andamento di una assurda discussione che è subito scivolata verso una direzione inattesa: la non approvazione del bilancio.
Atteggiamento che può, stando alla normativa vigente, essere rivisto, ammesso che se ne ritrovi la volontà. Il primo a sostenere la causa di recupero è il prefetto Michele di Bari, sempre pronto ad evitare il peggio. D’altra parte il commissariamento dell’Ente Provincia a cosa porterebbe se non allo sfacelo più completo. Alla luce di quanto accaduto e se le ore successive possono contribuire ad invitare le forze politiche che compongono il Consiglio Provinciale di Vibo Valentia a praticare la strada della riflessione più serena e utile non resta che “ripensare” ed accogliere, in tutti i suoi contenuti, l’appello a salvaguardare i giusti interessi dei lavoratori.
La Cisal condivide l’idea che occorra potenziare ulteriormente la discussione per spendersi in tutte le direzioni per salvare il salvabile e sperare in qualcosa che aiuti la Provincia di Vibo Valentia a non morire, non condivide, però, l’idea che debbano essere i lavoratori a pagare il prezzo di una sconfitta che non meritano e che in questo momento suona come una condanna immeritata. La politica deve ritrovare il suo momento di sano e ponderato equilibrio, utilizzando con intelligenza mezzi e convinzioni capaci di guidare verso l’approvazione del bilancio. C’è un iter che permette il “recupero” ed il superamento della scelta sbagliata di lunedì scorso.
E’ una prova di orgoglio che vuole salvare il Consiglio Provinciale da una catastrofe economica che non merita e che in questo momento rappresenterebbe una violenta condanna dei comportamenti di un’assemblea costretta a fare i conti con qualche grave incidente di percorso oggi sotto le lenti d’ingrandimento della magistratura. La Cisal è convinta che si possono rivisitare tutti quei comportamenti che hanno portato alla disfatta di lunedì scorso.
E’ un’iniziativa che non può non trovare accoglienza nella mente di chi con molto senso di responsabilità è chiamato a promuovere e tutelare gli interessi dei lavoratori ma se volete anche dell’immagine di una Provincia che già viaggia verso il baratro e che rischia di penalizzare assurdamente le attese economiche di chi ha offerto ogni tipo di sacrificio per difendere un posto di lavoro”.