Primarie di Vibo, Cavallaro (Cisal) replica a Magorno (Pd)
"Chi sperava di ergersi a paladino della difesa della libertà individuale e del rispetto della opinione di ognuno e dei comportamenti più sereni ha fallito una buona occasione per starsene zitto". E' quanto scrive Franco Cavallaro, Segretario generale della Cisal, sulle polemiche dopo le primarie a Vibo Valentia.
"Ernesto Magorno e Nico Stumpo - continua Cavallaro - due espressioni del Pd che divide e non unisce, che della storia e delle vicissitudini di questa città non gli è mai importato niente se non di venire a raggranellare voti per interessi personali e di pochi compari si prendono il lusso di giudicare l’autorevole intervento del Prefetto di Vibo Valentia, dott. Giovanni Bruno, sulla vicenda legata alle conclusioni delle primarie del Pd, reo ancora una volta di garantire ai cittadini vibonesi sicurezza e tranquillità su una vicenda che merita un chiarimento e null’altro".
"Attaccare il Prefetto Giovanni Bruno - cotinua il Segretario della Cisal - che fino ad oggi ha assunto la piena difesa dei diritti dei lavoratori, della gente che giornalmente patisce la fame e che evita di darsi a gesti inconsulti nella speranza che dietro l’angolo si profili una inversione di rotta, è cosa grave e spregiudicata. Non è permesso né a Magorno né a Stumpo mettere in discussione il ruolo e la funzione di un’autorità di governo che si è assunto, ormai da tempo, il gravoso compito di sostituirsi, nei fatti, all’assente potere civico per difendere e tutelare gli interessi di buona parte della popolazione che vive quotidianamente un assurdo stato di angoscia e disperazione dettato dalla mancanza di un posto di lavoro o di uno stipendio che tarda sempre più a venire.
"E’ forse questo il torto del dott. Giovanni Bruno? Impegnato tutti i giorni a Palazzo Rizzuto per accogliere le legittime lamentele di chi non può più portare a casa un tozzo di pane, di chi - aggiunge Cavallaro - medita la partenza per andare altrove a tentare la via di un posto di lavoro e di chi soffre gli effetti di una povertà che spesso non lascia scampo e spesso spalanca la porta al peggio, il Prefetto di Vibo Valentia ha fatto bene ad attivare l’iniziativa per meglio capire cosa possa aver, probabilmente, adombrato il regolare svolgimento di una consultazione elettorale che ha avuto il suo normale svolgimento e che inevitabilmente poteva condurre anche verso polemici strascichi finali".
"Ernesto Magorno e Nico Stumpo - chiede il segretario Cisal - spieghino meglio ai cittadini vibonesi il vero motivo della loro intromissione nella vicenda, facendo capire il reale intento delle loro accuse di ingerenza al Prefetto. Vibo Valentia, e probabilmente Magorno e Stumpo non ne hanno mai saputo nulla, devono all’animo, alla passione, alla capacità emotiva, alla straordinaria competenza, ai sacrifici giornalieri del Prefetto dott. Giovanni Bruno se oggi vive una condizione di vita che avrebbe potuto essere diversa e più avvilente. Non ha mai dimostrato di possedere la bacchetta magica il più autorevole inquilino di Palazo Rizzuto ma è certo che non gli si può non riconoscere la capacità di ascoltare, valutare e proporre proposte piene di speranza e concretezza alle giuste lamentele di tutti quei cittadini che continuano a bussare sempre con speranza alla sua porta".
"Il Pd prenda atto del gesto di Ernesto Magorno e Nico Stumpo che invitano il Prefetto di Vibo Valentia a desistere dall’idea di far capire meglio alla gente cosa realmente accade attorno alla vicenda politica odierna. Il dott. Giovanni Bruno, ed i fatti e le testimonianze di tutti i giorni lo dimostrano, non ha mai pensato di mettere il naso nella politica per chissà quali reconditi interessi personali o di parte. Proprio per questo - conclude Cavallaro - non si può non essere d’accordo con il suo modo di essere garante della libertà dei cittadini e della sicurezza pubblica".