Cisal: “Vibo, l’assessore Scianò ci ripensa e non si dimette”
"Scianò non si dimette più da assessore al bilancio del Comune di Vibo Valentia. La “virata” l’ha comunicata egli stesso affermando che non poteva dir no alle pressioni – così motiva la sua sorprendente decisione - di quanti gli hanno manifestato stima ed apprezzamento per la sua condotta di amministratore a Palazzo “Luigi Razza”." E' quanto si legge in una nota del segretario aggiunto della Cisal, Filippo Curtosi.
"Come dire: non posso dare una spallata a chi crede nel mio impegno amministrativo. In questa direzione la Cisal si chiede chi ha voluto che Pino Scianò rimanesse al proprio posto? Perché non sono stati resi i nomi degli autori del “plebiscitario appello” ? I cittadini che non hanno mai condiviso il suo sistema di amministrare la cosa pubblica non hanno alcun diritto di “sapere” ? Insomma l’allegra gestione del responsabile del bilancio trova un inatteso riconoscimento.
Come si ricorderà nessuno, tra gli “addetti ai lavori”, nei mesi scorsi, ovvero nelle immediatezze della sua affermazione di volersi dimettere dall’incarico, tra l’altro, per stanchezza, aveva inteso offrire il proprio sostegno invitandolo a recedere dalla sua scelta, solennizzata dalla convinzione che …..a fine anno avrebbe dovuto dimettersi!
Oggi hanno fatto dietro front non soltanto i colleghi di scuderia, vale a dire giunta, consiglieri del Pdl e amici del partito, quanto anche i consiglieri di opposizione che hanno “incassato” la retromarcia di Pino Scianò senza alcun commento, almeno fino ad oggi.
Nonostante l’intervenuto clima festivo del “volemose bene”, dissente solo la Cisal che continua a considerare l’assessore Pino Scianò al posto sbagliato, un amministratore che ha sbagliato in molte sue scelte e che non ha mai pensato ad un vero e proprio piano di risanamento economico.
Il suo palese modo di gestire il delicato settore finanziario del Comune non permette al sindacato di cambiare opinione sull’operato di un amministratore che si è distinto, al pari del sindaco, per non aver saputo affrontare l’imposta politica dello spending review, pur necessaria per le verdi casse comunali.
Dovremo andare avanti con l’asse D’Agostino- Scianò, accontentandoci di quel che sapranno fare ?
La Cisal fa appello alle forze politiche, e perchè no ivi comprese quelle della maggioranza, per avviare, a partire dal 2013 una nuova politica della spesa.
Palazzo “Luigi Razza”, checché ne pensi il sindaco ed i suoi sostenitori, è sede di un’amministrazione in agonia.
La cultura della rivisitazione dell’intero comparto organizzativo comunale non può più essere derogato: a partire dal riesame delle consulenze che rappresentano uno degli aspetti più negativi dell’apparto gestionale.
La città - conclude la nota della Cisal - spera in una serena ma dovuta riflessione di chi amministra la cosa pubblica. Non è più ammesso sbagliare".