Young at Art(issima), sette giovani artisti calabresi a Torino
A partire da sabato 10 novembre 2012, la sede espositiva dell’Imbiancheria del Vajro di Chieri (To), aprirà i suoi spazi alla rassegna d’arte contemporanea Young at Art(issima), organizzata dal MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) in collaborazione con le associazioni Oesum Led Icima e De Arte Progetti e Servizi per l’Arte e con il patrocinio della Città di Chieri. L’appuntamento espositivo, a cura di Massimo Garofalo e Andrea Rodi, si pone come esito del progetto Young at Art, lanciato a inizio 2012, attraverso il quale il museo ha inteso mettersi alla ricerca dei talenti ancora nascosti operanti sul territorio calabrese. Da qui il titolo della prima mostra tenutasi nell’aprile scorso al MACA, I Stay Here (Io rimango qui), ripreso da una serie fotografica di uno dei sette artisti partecipanti e particolarmente significativo dello spirito di un’iniziativa dallo spiccato carattere di work in progress, che da concorso è diventata mostra, per poi rinnovarsi come progetto itinerante. L’appuntamento dell’Imbiancheria del Vajro è l’ultimo di una lunga serie attraverso cui sono stati promossi i sette artisti.
Il 6 ottobre scorso, in occasione della Giornata del Contemporaneo indetta dall’AMACI, a ognuno di essi è stato chiesto di creare un lavoro ad hoc ispirato alle opere di Hans Richter, uno dei padri del Dadaismo, a cui il MACA ha dedicato un’importantissima retrospettiva tra maggio e ottobre, la prima realizzata da un museo italiano. Ancor prima, le trenta opere degli artisti di Young at Art hanno trovato spazio a San Demetrio Corone (Cs), in occasione della Biennale d’Arte Contemporanea Magna Grecia, e ora, in concomitanza con l’importante fiera Artissima, il MACA ha deciso di portare i loro lavori a Torino, proprio nei giorni in cui la città diventa la capitale europea dell’arte contemporanea. L’intento della mostra, e del corollario di eventi che l’hanno anticipata, è quello di dare spazio alla ricchezza artistica e creativa di una regione – la Calabria – che sta finalmente cominciando a credere in se stessa e nelle proprie potenzialità, e lo fa sottolineandone in primo luogo la diversità di temi e tecniche, perché proprio la diversità dei suoi frutti è il sintomo principale della fertilità di un territorio. Ognuno dei sette artisti, infatti, è rappresentante di un differente ambito espressivo.
Walter Carnì affronta la cronaca, e in particolare il tema della mafia, attraverso installazioni scultoree di grandi dimensioni e dal forte impatto visivo, che diventano scenario per suggestive perfomance; il fotografo Giuseppe Lo Schiavo sottolinea l’importanza di mantenere un forte legame con la terra d’origine e di come questa non sia ostacolo alla creatività, alla fantasia e alla sperimentazione di tecniche; Armando Sdao presenta cinque tele dai connotati iperrealistici in cui la presenza dell’uomo riverbera in oggetti quali una manciata di biglie o un pallone da basket, perfette nature morte contemporanee; Valentina Trifoglio trasforma il suo stesso corpo in una tela bianca che accoglie i segni che le vengono proiettati addosso, trasformandoli in stati emotivi; Giuseppe Vecchio Barbieri destruttura il volto umano in ritratti digitali che coniugano un’iconografia di matrice Pop a uno spiccato gusto espressionistico per i vortici cromatici; il duo {movimentomilc}, formato da Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio, propone quattro filmati che sono altrettante riflessioni sullo spazio come fonte di disagio collettivo e individuale, tra denuncia sociale e frammentarietà dell’io. La mostra rientra nell’ambito del programma MacArtCalabriaProject, che fa parte della rete di eventi finanzianti dalla Regione Calabria nell’ambito dell’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo Regionale Arte Contemporanea in Calabria. Piano Regionale per L’Arte Contemporanea in Calabria. Linea di intervento 5.2.2.4 del PO FESR 2007/2013 – Azioni per lo sviluppo dell’Arte Contemporanea in Calabria.