Papa (MpA): Mormanno sia occasione di riscatto, la politica si svegli!
“L’evento drammatico del terremoto che ha colpito il Pollino e quindi Calabria e Basilicata può e deve diventare l’inizio del riscatto delle nostre terre. È necessario non piangersi addosso ma volgere in positivo, contro ogni negatività, quanto verificatosi. – Lo scrive in un comunicato stampa Raffaele Papa Coordinatore Provinciale MpA Cosenza - Il terremoto ha scosso le fondamenta di monumentali edifici storici e di antichi borghi incastonati nella naturale bellezza del parco naturale facendo tremare l’intero Pollino, patrimonio nazionale soprattutto sulla carta, ma ha poco scalfito il sistema politico istituzionale tant’è che ad oggi si stenta a voler riconoscere lo stato di calamità naturale.
Il potere centrale non si smentisce, anche i terremoti sono diversi se avvengono al Sud o in altre aree italiane. Ecco perché Mormanno deve diventare paradigma di un riscatto meridionale sempre annunciato a parole ma mai concretizzatosi nei fatti. È il momento di far sentire alta e forte la voce per affermare, con tutta la fierezza e l’orgoglio dei terroni, il pieno riconoscimento e dignità di cittadini italiani ad ogni effetto e conseguenza.
Le luci della ribalta mediatica nazionale a breve si spegneranno, già le reti della televisione pubblica prediligono gossip e chiacchiericcio più che evidenziare reali necessità delle popolazioni colpite e prima che l’oblio della dimenticanza ci avvolga per l’ennesima volta urge una iniziativa rilevante. Chiediamo a Parlamentari, Senatori e Consiglieri Regionali di tutti gli schieramenti di Calabria e Lucania di unirsi per un unico obiettivo, il bene del popolo rappresentato.
Ben sappiamo che non bastano annunci e richieste singolarmente avanzate ma è necessaria un’azione comune e dirompente che non si esaurisca in una semplice manifestazione di solidarietà. Mormanno, Rotonda, Laino e l’intero Pollino non devono morire per l’indifferenza e la superficialità. Pregiatissimi onorevoli, incatenatevi, legatevi, presidiate Quirinale e Montecitorio e date ragione e senso della vostra esistenza e funzione, nonostante tutto rappresentate ancora tanta gente che pur stanca e disillusa non chiede assistenza ma giustizia ed equità”.
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