Individuato il secondo complice della rapina alla filiale Monte Paschi di Siena

Vibo Valentia Cronaca

I poliziotti della Squadra Mobile di Vibo Valentia, al termine di serrate indagini avviate a seguito della rapina alla filiale cittadina della banca Monte Paschi Siena del 21 settembre scorso, hanno individuato il complice di Emanuele Grasso, ventiquattrenne catanese, già arrestato lo scorso 12 ottobre, in esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dal Sostituto Procuratore della repubblica di Vibo valentia, dr. Santi Cutroneo. Nella circostanza i rapinatori armati di taglierino si erano impossessati di circa 16.000 euro, dandosi subito dopo alla fuga.

Il complice di Grasso, le cui descrizioni erano state raccolte dagli investigatori della Mobile nel corso dell’intervento in banca subito dopo la rapina, hanno consentito prima di risalire ad una cerchia di sospettati, e poi di fermare l’attenzione investigativa su uno di essi, Mario Cavallaro, 36enne di origini catanesi, residente ad Aci Catena (CT). Sulla scorta delle investigazioni dei poliziotti della mobile vibonese, il G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia ha emesso nei confronti dello stesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di rapina aggravata in concorso e porto abusivo di strumenti atti ad offendere. Il provvedimento restrittivo è stato notificato a Cavallaro dai poliziotti della sezione “Reati contro il patrimonio” presso il carcere di Catania, dove il rapinatore si trovava già detenuto per altre rapine commesse in territorio vibonese.

Contestualmente, ed in collaborazione con i colleghi della mobile nissena, i poliziotti vibonesi hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Vibo Valentia nei confronti di Grasso Emanuele, per i reati di rapina aggravata in concorso. Emanuele Grasso, è stato raggiunto nel carcere di Piazza Lanza a Catania, dove era ristretto a seguito dell’arresto del 12 ottobre scorso, eseguito in esecuzione di fermo, poi convalidato dal G.I.P. di Catania che si era dichiarato incompetente ed aveva trasmesso gli atti al G.I.P. di Vibo Valentia, per la reiterazione della misura restrittiva.