Sorpreso pluripregiudicato bresciano a caccia senza porto d’armi

Cosenza Cronaca

Nell’ambito dei servizi predisposti dal Comandante del Corpo dott. Giuseppe Colaiacovo finalizzati alla repressione del bracconaggio nell’ambito della Provincia di Cosenza, una pattuglia in abiti civili ha individuato da una piazzola dell’autostrada A3, tre persone in chiaro atteggiamento di caccia in zona boschiva in località Frassia del comune di Bisignano. Avvicinatisi in una zona idonea ad una migliore osservazione dei fatti, gli agenti hanno avuto modo di constatare un’attività particolarmente intensa posto che l’elevato numero dei colpi esplosi dai cacciatori, appariva particolarmente elevato rispetto all’esigua quantità di fauna appartenente alle specie cacciabili presenti in zona.

Gli agenti hanno documentato fotograficamente, che i cacciatori depositavano in un’autovettura Panda di colore verde, una busta in plastica nella quale erano stati stipati numerosi volatili abbattuti. All’interno del veicolo condotto da uno dei tre, gli operatori hanno rinvenuto la busta contenente 107 esemplari di uccelli protetti abbattuti. Con il conducente dell’autoveicolo, gli agenti si sono recati presso altri due cacciatori bresciani. Dal controllo è emerso che uno dei tre aveva esercitato la caccia pur avendo la licenza di porto di fucile scaduta mentre un secondo era privo di licenza di caccia e agli atti d’ufficio risultata pluripregiudicato per gravi reati. Dell’attività operativa veniva data pronta comunicazione al P.M. di turno (Dr. Antonio Cestone) il quale impartiva le direttive del caso, disponendo la perquisizione dei locali presso i quali i suddetti bracconieri risultavano alloggiati.

Raggiunta la struttura alberghiera ospitante i bresciani, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato 14 buste di plastica, contenenti complessivamente 720 uccelli appartenenti a specie non cacciabili, perché di specie protette e particolarmente protette dalla legislazione sulla caccia, stipate in un congelatore ubicato in uno dei locali dell’azienda agrituristica. Al termine dell’operazione, gli agenti operanti procedevano, dunque, al sequestro della fauna abbattuta illecitamente (827 capi), di due fucili e relative munizioni nonché di un tesserino regionale venatorio.