Comune Iosola Capo Rizzuto: nota sul piano annuale delle opere pubbliche

Crotone Attualità

Quella che i consiglieri di minoranza vorrebbero fare passare come propaganda elettorale è semplicemente ordinaria amministrazione. L’iter che l’Amministrazione comunale di Isola Capo Rizzuto sta seguendo per dare corso al piano annuale delle opere pubbliche è esattamente quello che ogni altro Ente d’Italia segue allo stesso modo. Perché è l’iter previsto dalla legge. Anche per le amministrazioni che sono a scadenza di mandato.

I quattordici interventi per i quali sono stati assegnati gli incarichi di progettazione rientrano nel piano annuale delle opere pubbliche, che è stato approvato dalla Giunta comunale nello scorso mese di febbraio, e poi inserito nel bilancio di previsione approvato da un Consiglio comunale nel quale i consiglieri di minoranza, essendo stati assenti, hanno perso l’occasione appropriata per poter manifestare le loro preoccupazioni. Questo iter (è bene ribadirlo a beneficio di chi non conosce le procedure della pubblica amministrazione, cioè appunto i consiglieri di minoranza) deve essere rispettato in qualsiasi ente pubblico d’Italia. Per poter richiedere i mutui alla Cassa depositi e prestiti devono essere stati approvati sia il bilancio consuntivo dell’anno precedente che il bilancio di previsione dell’anno in corso; e poiché le approvazioni si sono concluse a fine agosto, è in quella data che sono partite le procedure per l’assegnazione degli incarichi e la richiesta di concessione dei mutui.

Il voler scambiare l’ordinaria amministrazione di un Ente con la propaganda elettorale è, dunque, emblematico di un certo modo di intendere il fare politico. Come dire, si accusano gli altri di comportamenti che invece appartengono al proprio modo di pensare. Il piano delle opere pubbliche è stato programmato ed elaborato con obiettivi ben precisi. Innanzi tutto fornire servizi essenziali al territorio, limitando i ritardi e i problemi strutturali di un comune la cui chiara vocazione turistica non si può conciliare con la carenza di servizi di urbanizzazione primaria; e questo in netta controtendenza rispetto a quello che proprio qualche consigliere di minoranza ha programmato per il futuro di questo paese: rendere il nostro territorio l’occasione per sfruttare le tragedie di tanti extracomunitari, intascando denaro pubblico senza avere gli strumenti adatti a garantire loro un’accoglienza dignitosa, circostanza che sta provocando gravi disagi ai cittadini, con buona pace della vocazione turistica del territorio.

Altro importante obiettivo perseguito dall’Amministrazione comunale nell’elaborazione del piano delle opere pubbliche è stato quello di provare a dare impulso all’economia, permettendo a professionisti e aziende di lavorare in un momento di grande difficoltà, secondo quello che essa ritiene essere uno dei compiti importanti della pubblica amministrazione. È bene chiarire, inoltre, che la capacità d’indebitamento di un Ente è un parametro che viene fissato dal Governo centrale, e che per l’anno 2012 deve corrispondere all’8% dei primi tre titoli di entrate dello stesso Ente. Ebbene, il Comune di Isola rientra perfettamente in questo parametro. Del resto a questo indebitamento l’Amministrazione è stata costretta anche dalla mancata erogazione dei fondi royalties, circa 4 milioni di euro, non trasferiti dalla Regione Calabria, riguardo ai quali i consiglieri di minoranza non si sono mai preoccupati. Infine, ogni incarico assegnato da questo Comune è stato assegnato a norma di legge, secondo regolamenti approvati dal Consiglio comunale, a professionisti e operatori che non meritano di essere offesi dalle parole di chi li ritiene “cooptabili”. Soprattutto se chi li offende, non avendo argomentazioni proprie e non avendo mai prodotto alcunché di utile per il territorio, non può fare altro che infangare il lavoro altrui.

Il più ambito riconoscimento per l’Amministrazione è nel miglioramento della quantità e qualità dei servizi offerti alla cittadinanza; ma anche la gioia e la sincera partecipazione con le quali i professionisti (di qualunque colore politico) incaricati di redigere i progetti stanno portando avanti il loro incarico, consapevoli di poter compiere in piena libertà un’esperienza di lavoro importante e utile per il loro futuro professionale ma anche per la collettività.