Sanità: Mpa-Ad, in Calabria a rischio chiusura 19 cliniche su 25
"I decreti ministeriali, attuativi dei pagamenti morosi della Pubblica amministrazione alle imprese creditrici, approvati su impulso determinante dell'Unione europea, richiedono un sollecito chiarimento nelle Regioni, come la nostra, sottoposte a piani di rientro sanitario che sono formalmente escluse dalla procedura, a meno che siano state previste nel piano le operazioni relative ai singoli debiti in corso". Lo afferma in una nota la Coordinatrice regionale della Federazione MpA-Ad, Bianca Rende. "Data l'importanza della materia per numerosi operatori privati connessi al sistema sanitario regionale che attendono da anni la soluzione dei crediti che vantano e da cui dipende la sopravvivenza delle loro strutture, - prosegue la nota - è forse il caso di definire meglio i termini della "vexata questio", che rischia di diventare ogni giorno più drammatica.
Non meno preoccupate sono poi le imprese che hanno appaltato lavori pubblici, settore che risulta ignorato dai suddetti decreti. Tutto questo mentre un'anticipazione dell'ultimo decreto Balduzzi sul riordino della Sanità privata annuncia un colpo alla nuca, con la chiusura in Calabria di ben 19 strutture su 25, perché inferiori al limite degli 80 posti letto fissato per la loro sopravvivenza. A parte la ricaduta di uno scenario così catastrofico sul piano occupazionale - conclude Bianca Rende - rimane il problema di un'assistenza medica di qualità che rischia di trasformarsi, alle nostre latitudini, ormai in un miraggio. E pensare c'è ancora qualche deputato calabrese che si distrae a raccomandare meno tagli alla sanità nel privilegiatissimo Trentino Alto Adige".